Internet è ormai destinato ad assurgere al ruolo di leader assoluto nel campo dei media? A cosa potrebbe portare questo in futuro?.
Lei ha richiamato il settimo potere da me prima non citato: il Cyberspazio. E' l'unico spazio sferico e non piramidale, attualmente veramente democratico e a click di popolo. Talmente democratico, forte e potente che già le grinfie delle altre caste si muovono per accaparrarselo o censurarlo. La Rete è l'unico sistema capace oggi di gestire la controinformazione, per abbattere le altre sei caste e creare un mondo realmente sferico. Il Cyberspazio, però, ha un senso in rapporto a quello che io chiamo ulespazio (spazio materiale = dal greco ulè, materia). Bisogne tessere con la Rete l'informazione somma: i media tradizionali sono in mano ai forti ed è necessario siano riconquistati dai deboli. Immediatamente dopo la diffusione di questa consapevolezza, dobbiamo scendere in strada e di continuo, pacificamente e gandhianamente (come si sta facendo in questi giorni in seguito ad azioni antipolitiche diffuse via web), per reclamare i nostri diritti calpestati. L'uguaglianza sulla carta dei cittadini non è tale nel mondo reale mentre la stessa costituzione prevede che si usi ogni mezzo democratico per ricostituire la parità. Noi Antiartisti reclamiamo il nostro sacrosanto DIRITTO DI ACCESSO AI MEDIA FORTI per diffondere la nostra arte, poesia, drammaturgia! Basta coi forti che diventano sempre più forti! Noi, privi di mezzi economici abbiamo più diritto di loro ad accedere in maniera attiva ai megasistemi dell'informazione essendo ciò garantito dalla costituzione agli artt. 2 e 3 e imposto dall'art. 3, 2° co.: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". "Chiunque sia un uomo libero non può starsene a dormire" diceva Aristofane. Parafrasandolo, potremmo dire che oggi chiunque sia un uomo libero non può starsene a pigiare il telecomando come un matto o a sfogarsi inutilmente in Internet. Scendiamo nelle strade, accerchiamo pacificamente i palazzi del potere per manifestare la nostra protesta di massa! Andiamo a gridare: "Invece del digitale terrestre dateci l'alare stellare!!!". L'Universo dell'Informazione è Grande. E' di Tutti e per Tutti. Ma che lo sia davvero.Nei sei poteri dominanti il monito è unico: "Spacchiamo la piramide e moliamo la sfera!”. Intanto, che la Rete sia con noi!.
FONTE: ANSA (13 GIUGNO 2008).
CASSAZIONE: 3 MESI A PAOLINI IL DISTURBATORE TV.
Per la prima volta la Cassazione ha confermato la condanna per interruzione e turbativa di pubblico servizio nei confronti di Gabriele Paolini, protagonista di numerosi interventi di disturbo durante le dirette televisive sia sulle reti pubbliche che su quelle private. In particolare la Sesta sezione penale della Suprema Corte ha rigettato il ricorso di Paolini contro la condanna a tre mesi di reclusione inflittale, dalla Corte di Appello di Roma, il primo ottobre 2007 per aver disturbato una diretta della giornalista Elisa Anzaldo del Tg1. Paolini dovrà anche risarcire la Rai, costituitasi parte civile con l'avvocato Marcello Melandri. I fatti per i quali l'imputato è stato condannato risalgono al giugno del 2001. Nel corso di una diretta televisiva, Paolini comparve durante un servizio dedicato ad alcuni studenti del liceo romano Giulio Cesare a conclusione del loro ultimo giorno di scuola. Quell'incursione costrinse la telecronista e gli operatori a ridurre la durata del servizio e a cambiare più volte le modalità di ripresa. In pratica, per la Cassazione, chi si apposta dietro le telecamere in una pubblica via, commette reato anche se è muto, immobile e non gesticola. La condanna di primo grado risale al nove maggio 2005.
FONTE: ANSA (2 DICEMBRE 2008).
INSULTO’ FEDE, ‘DISTURBATORE’ PAOLINI CONDANNATO A 6 MESI.
(ANSA) - MILANO, 2 DIC - Il ‘disturbatore tv’ Gabriele Paolini, noto per le sue apparizioni e ‘interferenze’ durante i telegiornali, è stato condannato per diffamazione a mezzo stampa dal Tribunale di Milano e a 6 mesi di reclusione, per avere insultato durante una diretta televisiva del Tg4 il direttore Emilio Fede. Paolini dovrà anche risarcire i danni per 10 mila euro. Durante un collegamento in diretta televisiva all’interno del Tg4, il 22 giugno del 2006, Paolini si presentò alle spalle del giornalista Alfredo Macchi che stava parlando e lanciò alcuni insulti nei confronti di Emilio Fede, che era in studio a Milano. Il pm aveva chiesto per lui il pagamento di una multa di 400 euro, mentre Salvatore Pino, legale di Fede, costituitosi parte civile, aveva chiesto per il ̵6;disturbatore’ una condanna alla reclusione “perché è l’unico modo per fermare il suo continuo utilizzo della violenza verbale e della calunnia”. Condanna alla reclusione che poi è arrivata, decisa dal giudice monocratico della V sezione penale. L’avvocato di Paolini, Lorenzo La Marca, ha preannunciato che farà ricorso in appello “perché questo è uno dei pochi processi in Italia che si è svolto senza aver sentito alcun testimone”. Il giudice, infatti, ha revocato l’ammissione dei testi (tra cui Emilio Fede, la cui escussione era stata richiesta dalla difesa di Paolini) ritenendo sufficiente la prova documentale rappresentata dal dvd nel quale era visibile l’intervento di Paolini nel corso del Tg4.
FONTE: LA REPUBBLICA (2 DICEMBRE 2008).
Il disturbatore Paolini condannato a sei mesi
aveva insultato in diretta Emilio Fede.
Paolini dovrà anche risarcire i danni per 10mila euro.
Il disturbatore tivù Gabriele Paolini, noto per le sue apparizioni e interferenze durante i telegiornali, è stato condannato a sei mesi di reclusione dal tribunale di Milano, per diffamazione a mezzo stampa, per avere insultato durante una diretta televisiva del Tg4 il direttore Emilio Fede. Paolini dovrà anche risarcire i danni per 10mila euro.
Durante un collegamento in diretta televisiva all'interno del Tg4, il 22 giugno del 2006, Paolini si presentò alle spalle del giornalista Alfredo Macchi che stava parlando e lanciò alcuni insulti nei confronti di Emilio Fede, che era in studio a Milano. Il pm aveva chiesto per lui il pagamento di una multa di 400 euro, mentre Salvatore Pino, legale di Fede, costituitosi parte civile, aveva chiesto per il disturbatore una condanna alla reclusione "perchè è l'unico modo per fermare il suo continuo utilizzo della violenza verbale e della calunnia". Condanna alla reclusione che poi è arrivata, decisa dal giudice monocratico della V sezione penale.
L'avvocato di Paolini, Lorenzo La Marca, ha preannunciato che farà ricorso in appello "perchè questo è uno dei pochi processi in Italia che si è svolto senza aver sentito alcun testimone". Il giudice in effetti ha revocato l'ammissione dei testi (tra cui Fede, la cui escussione era stata richiesta dalla difesa di Paolini) ritenendo sufficiente la prova documentale rappresentata dal dvd nel quale era visibile l'intervento di Paolini nel corso del Tg4.
FONTE: ADNKRONOS (21 LUGLIO 2009: ORE16.25).
L'interruzione il 29 marzo 2006.
Torino, al via il processo contro il disturbatore tv Paolini.
Roma - (Adnkronos) - Prima udienza oggi al tribunale di Torino per il 'l'arlecchino della televisione' che è finito davanti al giudice per aver bloccato un collegamento durante il processo Franzoni. L'accusato ribatte: "Molti dei sabotaggi sono organizzati con Viale Mazzini che mi ha dato 87.950 euro".
Torino, 21 lug. - (Adnkronos) - Prima udienza, questa mattina in Tribunale a Torino, del processo che vede imputato per interruzione di pubblico servizio Gabriele Paolini. Il noto disturbatore televisivo è accusato di aver interrotto il 29 marzo del 2006 un collegamento del Tg3 fatto davanti al tribunale in occasione del processo Franzoni. L'udienza, che e' stata aggiornata al 27 gennaio 2010, e' stata caratterizzata dalle dichiazioni spontanee rese dallo stesso Paolini, difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, che al termine dell'udienza ha consegnato al giudice un libro, una tesi di laurea sul suo personaggio di uno studente di Genova e due foto, una che lo ritrae con Madre Teresa di Calcutta e l'altra con Papa Giovanni Paolo II. ''Quel giorno - ha detto Paolini - non ho interrotto ne' disturbato nulla, ma la mia presenza, dietro al giornalista, era di denuncia dell'accanimento mediatico sul quel processo. Io sono un po' l'arlecchino della tv e anche quel giorno ho urlato la mia verita'. Tengo a precisare - ha sostenuto - che dei 20 mila sabotaggi che ho fatto, un decimo, compreso quello in questione, sono stati organizzati con la Rai per i quali ho percepito 87.950 euro''.
Nel corso delle dichiarazioni spontanee, dopo aver precisato che la decisione non era condivisa dal suo avvocato, Paolini ha chiamato in causa una società appaltatrice di servizi televisivi e alcuni esponenti della Rai che secondo lui gli avrebbero permesso di conoscere in anticipio i luoghi, dove poi ha effettuato i blitz: ''questo perché - ha osservato Paolini - c'è interesse ad alzare l'audience'' Chiamato in causa anche per alcune espressioni irriverenti indirizzate al Pontefice, Paolini si è difeso sostenendo: ''Ho detto alcune frasi legate alla mia denuncia sulla religione, ma non erano indirizzate ne' all'attuale Papa ne' a quello precedente, facevo riferimento a Bonifacio IV''. Colloquiando poi con i giornalisti al termine dell'udienza, alla quale era presente anche la mamma Bice, Paolini ha annunciato di aver richiesto la tessera del Pd al Circolo Casal de Pazzi.
FONTE: LA REPUBBLICA (21 LUGLIO 2009).
Gabriele Paolini a processo, ma non rinuncia allo show.
Gabriele Paolini, il disturbatore televisivo già condannato per interruzione e turbativa di pubblico servizio, è comparso martedì in Tribunale a Torino. deve infatti difendersi nel processo che lo vede imputato con l'accusa di avere interrotto un collegamento del Tg3 regionale del 29 marzo 2006. Paolini, difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, si è esibito in uno show alla presenza della madre.
Nel sito de “La Repubblica” vengono pubblicate anche 8 immagini con protagonista Paolini, a firma del fotografo Alessandro Contaldo (Photonews).
FONTE: WWW.AREZZOWEB.IT (21 LUGLIO 2009).
Torino, al via il processo contro il disturbatore tv Paolini.
Prima udienza, questa mattina in Tribunale a Torino, del processo che vede imputato per interruzione di pubblico servizio Gabriele Paolini. Il noto disturbatore televisivo è accusato di aver interrotto il 29 marzo del 2006 un collegamento del Tg3 fatto davanti al tribunale in occasione del processo Franzoni. L'udienza, che e' stata aggiornata al 27 gennaio 2010, e' stata caratterizzata dalle dichiarazioni spontanee rese dallo stesso Paolini, difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, che al termine dell'udienza ha consegnato al giudice un libro, una tesi di laurea sul suo personaggio di uno studente di Genova e due foto, una che lo ritrae con Madre Teresa di Calcutta e l'altra con Papa Giovanni Paolo II. ''Quel giorno - ha detto Paolini - non ho interrotto ne' disturbato nulla, ma la mia presenza, dietro al giornalista, era di denuncia dell'accanimento mediatico sul quel processo. Io sono un po' l'arlecchino della tv e anche quel giorno ho urlato la mia verita'. Tengo a precisare - ha sostenuto - che dei 20 mila sabotaggi che ho fatto, un decimo, compreso quello in questione, sono stati organizzati con la Rai per i quali ho percepito 87.950 euro''. Nel corso delle dichiarazioni spontanee, dopo aver precisato che la decisione non era condivisa dal suo avvocato, Paolini ha chiamato in causa una società appaltatrice di servizi televisivi e alcuni esponenti della Rai che secondo lui gli avrebbero permesso di conoscere in anticipo i luoghi, dove poi ha effettuato i blitz: ''questo perché - ha osservato Paolini - c'è interesse ad alzare l'audience'' Chiamato in causa anche per alcune espressioni irriverenti indirizzate al Pontefice, Paolini si è difeso sostenendo: ''Ho detto alcune frasi legate alla mia denuncia sulla religione, ma non erano indirizzate ne' all'attuale Papa ne' a quello precedente, facevo riferimento a Bonifacio IV''. Colloquiando poi con i giornalisti al termine dell'udienza, alla quale era presente anche la mamma Bice, Paolini ha annunciato di aver richiesto la tessera del Pd al Circolo Casal de Pazzi.
FONTE: LIBERONEWS (22 LUGLIO 2009: 12.30).
Paolini: io pagato dalla Rai.
Il disturbatore della tv a processo: almeno 2mila interruzioni sono state combinate e volute da viale Mazzini in cambio di quasi 88mila euro. «Quando dissi "Il Papa è gay"? Mi riferivo a Bonifacio IV».
Si è aperto ieri a Torino il processo che vede Gabriele Paolini imputato con l'accusa di aver interrotto il collegamento del Tg3 regionale con il giornalista Paolo Volpato il 29 marzo del 2006 urlando «Il Papa è gay». La linea difensiva del disturbatore televisivo è chiara: «Il mio intervento era concordato. Mi hanno pagato per interrompere quelle trasmissioni». Quali trasmissioni? «Dal 2002 detengo il record mondiale, certificato dal "Guinness dei Primati", per i miei 20mila "sabotaggi" televisivi. Ebbene, ben un decimo di questi sono stati combinati e voluti dalla Rai».
«Grazie a questa complicità che dal 1997 ad oggi ho direttamente con diversi giornalisti, autori televisivi, registi, tecnici audio e video, appalti Tv, tutti della Rai, ho avuto negli anni, ben 87.950 euro, senza contare biglietti di treni, di aerei, alberghi, pranzi e cene tutte pagate dagli stessi esponenti Rai». Così Gabriele Paolini nel corso di una dichiarazione spontanea non condivisa, ha sottolineato, dal suo legale. Paolini ha chiamato in causa una società appaltatrice di servizi televisivi e alcuni esponenti della Rai che gli avrebbero permesso di conoscere in anticipio i luoghi, dove avrebbe fatto i blitz: «questo perché c'è interesse ad alzare l'audience». Sulla frase rivolta al Pontefice ha precisato: «Ho detto alcune frasi legate alla mia denuncia sulla religione, ma non erano indirizzate nè all'attuale Papa nè a quello precedente, facevo riferimento a Bonifacio IV».
Quella dei blitz concordati è più o meno la stessa dichiarazione resa in tribunale nel 2007 per quattro incursioni avvenute tra il 2002 e il 2004: allora non ci fu nessuna indagine interna. Stavolta accadrà qualcosa?. Intanto ha fatto annunciato di aver chiesto la tessera del Pd al circolo di Casal de Pazzi.
FONTE: LA REPUBBLICA (22 LUGLIO 2009).
di LORENZA PLEUTERI
In aula il Gabriele Paolini show La Rai paga le mie comparsate.
CITA Totò. Evoca Karl Popper e Indro Montanelli. Si paragona all' urlatore del celeberrimo dipinto di Edvard Munch. Poi, in un' aula che sembra il set di una commedia all' italiana, le spara grosse. Va in scena, ieri mattina, il «Gabriele Paolini show». Il re dei disturbatori televisivi, a processo per aver interrotto un collegamento in diretta da Palagiustizia al Tg3, condensa la propria biografia sotto gli occhi di mamma Bice e di una claque di amiche. Fa acquisire al giudice Paolo Gallo, anche lui a tratti contagiato dalla ilarità generale, un libro e una tesi di laurea sulle scorribande in video e pure le foto con madre Teresa di Calcutta e papa Giovanni Paolo II. Infine, chiudendo il soliloquio delle "dichiarazioni spontanee", svela come faa trovarsi al posto giusto nel momento giusto: «Ho fatto più di ventimila sabotaggi, certificati dal Guinness world record. Un decimo, lo giuroe potessi morire qui,è stato organizzato e voluto dall' azienda Rai. Ho avuto, in nero, 87mila 950 euro di compensi». Le intrusioni, sempre a suo dire, sarebbero state «combinate per far salire l' audience». «Ho mille agganci a Telespazio», esemplifica in aula, riferendosi alla società che fornisce mezzi tecnici a emittenti pubbliche e private. «Mi allertavano anche da Blog e da Striscia la notizia», aggiunge fuori, srotolando e gonfiando un preservativo. Di più, dettato a verbale. «Mauro Mazza - ex direttore del Tg2, ora al timone di Rai Uno - è uno di quelli che mi hanno pagato, soldi sottratti al canone Rai».E le offese al papa in diretta? Il collegamento sabotato oggetto delle accuse, in occasione del processo Franzoni? «Il sommo padre cui mi riferivo - sempre parole di Paolini - era Bonifacio IV. E non c' è stata alcuna interruzione di servizio». Rai, parte civile nel procedimento in corso, non commenta le esternazioni del sabotatore pluridenunciato e si riserva nuove azioni legali. Da Telespazio lo smentiscono in toto: «Escludiamo categoricamente che dalla nostra società siano partite soffiate».
FONTE: ADNKRONOS (29 LUGLIO 2009: ORE 20.34).
Tutti i numeri del molestatore catodico.
SuperEnalotto, scuola e Mondiali di nuoto: la calda estate di Paolini il ''disturbatore''.
Roma - (Adnkronos/Ign) - Dopo l'exploit di ieri sera durante la diretta del Tg1 (VIDEO) per l'estrazione dei numeri della Sisal oggi Gabriele era sugli spalti del Foro Italico di Roma. Obiettivo: sempre Silvio Berlusconi. L'assalto durante la diretta sulla scuola.
Roma, 29 lug. (Adnkronos/Ign) - E' la lunga estate calda del 'disturbatore' più famoso delle dirette tv. Noto per le sue incursioni 'catodiche', Gabriele Paolini, terrore dei reporter, passa da un'azione all'altra nel giro di un mese. E le consuete invasioni mediatiche vanno anche oltre l'assalto in tv. Come nell'ultima delle sue provocazioni che risale a questa mattina: Paolini sbuca dagli spalti del Foro Italico di Roma mentre si stanno disputando le batterie dei Mondiali di nuoto. Megafono in mano comincia ad intonare cori contro il premier Silvio Berlusconi.
Dopo cinque minuti è stato avvicinato da uno steward che lo ha invitato al silenzio. Paolini lo ha ignorato e sono quindi intervenuti quattro carabinieri che lo hanno scortato fuori dello stadio.
Soltanto ieri sera, Paolini si era reso protagonista dell'ennesima incursione tv (VIDEO) interrompendo in Piazza Mastai la diretta del Tg1 sul Superenalotto. Avvicinatosi alla giornalista della Rai che stava per leggere la sestina vincente, Paolini la interrompe pronunciando frasi ingiuriose contro il Cavaliere.
Il 13 luglio scorso, il 'molestatore tv' era fuori dal carcere Regina Coeli di Roma. Ha atteso per ore Giorgio Olmi, il difensore di Luca Bianchini, l'uomo accusato di essere lo stupratore seriale di Roma, per poi passare all'attacco gridandogli: "Non ti vergogni di difendere una persona accusata di stupro?".
Pochi giorni prima, il 25 giugno scorso, ne aveva fatta un'altra delle sue. Ha interrotto la diretta dell'edizione delle 13 del Tg1 mentre il giornalista stava parlando davanti ad una scuola di Roma degli esami di maturità. Addirittura in questa occasione, tirato a forza per essere allontanato, si è aggrappato al giornalista RAI facendolo cadere.
Dal 2002 Gabriele Paolini è primatista mondiale di 'sabotaggi' televisivi (20.000 al 23 agosto 2006) ed è nel 'Guinness World Records'.
FONTE: ADNKRONOS (17 AGOSTO 2009: ORE 10.56).
Le ha accumulate a partire dal 1993: il 60% le ha ricevute dalla Rai.
Il 'disturbatore tv' Paolini tocca quota 2000 querele e festeggia con i suoi fan.
Perugia - Il presenzialista televisivo entrato nei Guiness per i suoi 20.000 sabotaggi catodici, ora raggiunge un altro primato che ha deciso di 'salutare' con un evento speciale a Torgiano (Perugia). Arriveranno circa 3000 fans.
C'è chi festeggia il compleanno, chi l'onomastico, chi il matrimonio o il battesino, ma mai nessuno aveva osato tanto. Gabriele Paolini, il Presenzialista Tv, per eccellenza, nel ''Guinness dei Primati'' dal 2002, per i suoi 20.000 sabotaggi catodici, ha deciso di festeggiare, in grande stile, le sue 2000 querele ricevute, accumulate, a partire dal 1993, fino al 28 luglio 2009.
La duemillesima denuncia Paolini l'ha ricevuta dopo che ha 'inquinato' un collegamento in diretta del Tg1, da Roma, mentre la giornalista Isabella Schiavone stava leggendo la sestina vincente del Superenalotto miliardario. L'appuntamento, da non perdere, per tutti rigorosamente ad ingresso libero, è per venerdì 21 agosto 2009, alle ore 22.30, presso l' ''Ysla disco'' Torgiano, località vicino a Perugia. Paolini potrà contare su oltre 3000 suoi fans, provenienti da tutta l'Umbria e non solo e dalle sue due squadre di legali, capeggiati dagli Avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller.
La direzione artistica dell'evento è affidata al noto dj Roby Rocca; la serata sarà anche movimentata dal dj Carlino Mister Colin. La prima querela che il terrore dei giornalisti TV ha ricevuto è datata 19 marzo 1993. In quell'occasione, a denunciare Paolini, per il reato di ''ingiuria'' ci pensò la sua ex-professoressa di latino e greco, Antonietta Lamanna. All'epoca dei fatti il Diabolik di Casal de' Pazzi frequentava il Liceo Classico Orazio, a Roma ed era uno studente davvero 'birichino'.
Il 60% delle querele Paolini le ha ricevute dalla Rai; sono infatti davvero pochissimi i Direttori di telegiornali ed i giornalisti che lavorano per la Tv di Stato, a non aver denunciato il rompiscatole catodico. Un altro 30% delle 2000 querele piovute addosso a Paolini, proviene dai cronisti Mediaset. Solo il direttore del Tg4, Emilio Fede, ha presentato oltre 50 denunce contro il presenzialista TV. Tutte le altre querele Paolini le ha ricevute da parte di cronisti di La7, Sky, direttamente da poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, controllori di treni ed autobus, senza dimenticare anche moltissimi privati cittadini.
La grandissima parte delle 2000 querele (oltre il 70%), accumulate dal Paolini, dal 1993 ad oggi, si è tramutata in processi, di natura penale e civile. E' addirittura capitato che in sole quattro settimane, il tormentone dei giornalisti TV, fosse chiamato a giudizio in ben 12 processi distinti!!!. Dal 1993 ad oggi, però, il disturbatore televisivo non ha scontato neanche un giorno di reclusione. Molti sono stati i processi vinti da Paolini, ma ci sono stati anche processi nei quali il birichino della TV ha perso.
Da sottolineare che Paolini è entrato anche nella storia della giurisprudenza, in quanto per ben due volte, due sue sentenze di condanna, in Cassazione, sono diventate delle massime giurisprudenziali. Più precisamente Paolini, per la sua attività di disturbo televisivo, è stato condannato definitivamente dai Giudici Supremi della Cassazione per i reati 340 C.P. (Interruzione Pubblico Servizio) e 660 C.P. (Molestie).
FONTE: L’ECO DI BERGAMO (5 settembre 2009).
Mostra Venezia - Paolini non potrà più entrare in città per 3 anni.
Mostra Venezia/Paolini non potrà più entrare in città per 3 anni. Disturbatore fermato dopo blitz in diretta e offese a Berlusconi
Roma, 5 set. (Apcom) - Il noto 'disturbatore televisivo' Gabriele Paolini non potrà entrare a Venezia per tre anni. Lo ha disposto il questore locale. Paolini, giovedì, al Lido di Venezia, ha fatto "sentire la sua voce" durante la diretta di un telegiornale nazionale, mentre il cronista riferiva sui film in concorso alla 66ma edizione della Mostra del cinema di Venezia. Paolini, milanese di 34 anni, ma residente a Roma, a ridosso della passerella utilizzata dalle personalità presenti alla Mostra e utilizzando un megafono, aveva apostrofato pesantemente, con epiteti e insulti di varia natura, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Dopo averlo bloccato e identificato, la polizia ha accertato che Paolini aveva tentato altre due volte, nello stesso pomeriggio, di disturbare altre riprese televisive che erano impegnate nelle cronache della manifestazione internazionale. Condotto presso gli uffici del posto di polizia del Lido, Paolini è stato identificato dai poliziotti e rilasciato. Gli atti redatti dagli agenti del commissariato "San Marco" e relativi alle sue performance sono stati trasmessi alla divisione polizia anticrimine della Questura di Venezia, e al questore Fulvio Della Rocca. Visti i precedenti specifici dell'uomo (già protagonista di fatti analoghi alla Mostra del Cinema del 2006), ai numerosissimi precedenti di polizia in materia di offesa a personalità istituzionali, interruzione di ufficio o pubblico servizio, offese a confessioni religiose, diffamazione, violenza privata, ingiuria, molestie e disturbo, il questore ha disposto, il divieto di far ritorno nel Comune di Venezia per tre anni. Il provvedimento è in corso di notifica al diretto interessato.
FONTE: L’UNIONE SARDA (5 SETTEMBRE 2009: ORE 14.11).
"Il disturbatore" Paolini via da Venezia.
Il questore lo allontana per tre anni.
Giovedì scorso, al Lido di Venezia, il noto 'disturbatorè Gabriele Paolini aveva più volte fatto sentire la propria voce durante la diretta televisiva mentre un cronista riferiva sui film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
In relazione all'episodio e alle 'performancè precedenti, il questore lagunare Fulvio Della Rocca ha disposto per Paolini la misura del divieto di far ritorno nel Comune di Venezia per la durata di tre anni. Il provvedimento, sottolinea una nota della questura, è in corso di notifica in queste ore al diretto interessato. Due giorni fa Paolini, proprio a ridosso della passerella delle personalità, utilizzando un megafono, aveva apostrofato pesantemente il Presidente del Consiglio. Gli accertamenti successivi avevano consentito agli agenti di appurare che Paolini aveva tentato altre due volte, nello stesso pomeriggio, di disturbare altre riprese televisive. Condotto presso gli uffici del posto di Polizia del Lido, Paolini è stato identificato e rilasciato. Gli atti degli agenti del Commissariato di San Marco sulle sue azioni di disturbo sono stati trasmessi alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Venezia, e quindi alla valutazione del questore Della Rocca, che ha disposto per Paolini non rientro in città per tre anni.
FONTE: COMUNICATO STAMPA DELLO STESSO GABRIELE PAOLINI (5 SETTEMBRE 2009: ORE 18.00)
TITOLO: “GABRIELE PAOLINI, L’ARLECCHINO DELLA TV, DICHIARA CHE IL QUESTORE DI VENEZIA FULVIO DELLA ROCCA HA RESO, ALLA STAMPA, DICHIARAZIONI INESATTE!!!”.
Gabriele Paolini, l’Arlecchino della TV, nel “Guinness dei Primati”, dal 2002, per i suoi 20.000 ‘sabotaggi’ catodici, alle ore 16.00, attraverso internet, ha con estremo stupore, appreso che il Questore di Venezia, il Dottor Fulvio Della Rocca, avrebbe disposto un foglio di via, da Venezia, con validita’ di 3 anni, nei suoi confronti. Così Paolini replica alla stampa: “ Sono profondamente dispiaciuto ed esterefatto nel dover dichiarare che il Questore di Venezia, il Dottor Fulvio Della Roccca abbia reso alla stampa dichiarazioni che riguardano, non esatte!!!. E’ inconcepibile, è anti-costituzionale che un cittadino di questa Repubblica, che ha sempre avuto massimo rispetto per tutte le Forze di Polizia, debba apprendere dalla stampa, una notizia diffusa inizialmente dalla Questura di Venezia, che per quello che mi riguarda, alle 18.02 di sabato 5 settembre 2009, momento in cui sto scrivendo queste parole, è assolutamente falsa. Ribadisco non corrispondente al vero. A me, personalmente non è stato notificato un bel niente!!!. Purtroppo per il Questore di Venezia, il Dottor Fulvio Della Rocca sono un profondo conoscitore del Codice Penale e della Costituzione. Senza contare che dispongo dell’assistenza legale degli Avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller che ho già allertato. Un foglio di via deve, sottolineo, deve, essere sottoposto ed eventualmente, se si vuole, firmato ed infine notificato, al diretto interessato. Rimango allibito che il Questore di Venezia mi creda così ingenuo.
Per fare un pò di chiarezza, il giorno 31 agosto 2009, nel tardo pomeriggio, sono giunto a Venezia, con i miei genitori, mio padre, il Generale dell’Esercito, Gaetano Paolini e mia madre, cantante lirica, Bice Bochicchio. Con loro il 2 settembre, sempre a Venezia, ho festeggiato i loro 50 anni di matrimonio. Il 3 settembre 2009, sempre con i miei genitori, siamo andati al Lido di Venezia, per trascorrere piacevolmente una giornata di mare. Come la Costituzione mi autorizza, nell’espressione del mio libero pensiero, alle 12.35, circa, mi sono avvicinato ad una postazione mobile della Mediaset, che era intenta in un collegamento in diretta del telegiornale di Italia 1, “Studio Aperto”, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. La postazione televisiva era su territorio pubblico, fuori ad un bar, davanti al palazzo del cinema di Venezia. Sono apparso dietro alle spalle del giornalista Antonello Sarno (preciso che la mia persona non è stata inquadrata dalla telecamera) ed ho pronunciato delle parole in difesa della minore età, visto che lotto personalmente contro la pedofilia, da oltre 13 anni!!!. Il giornalista Sarno mi ha messo le mani addosso, facendomi male ed un’addetta della troupe di Mediaset mi ha pesantemente offeso, dandomi dello ‘stronzo’, per il mio intervento durante il telegiornale. Sul posto è sopraggiunto un poliziotto in divisa, che non ha assistito ai fatti e dopo aver ascoltato le parti in causa, si è appuntato gli estremi del mio documento, quelli del giornalista e della signora che mi aveva offeso. Dopo un minuto, il poliziotto mi ha restituito il documento e senza essere trattenuto, neanche un minuto, mi sono allontanato ed alle 12.50, circa, ho pranzato insieme aii miei genitori, in un stabilimento balneare vicino al palazzo del cinema. Dalle ore 12.50 alle ore 19.00, sono rimasto in spiaggia a prendere il sole. Alle 19.30, circa, mi sono avvicinato al palazzo del cinema e con un megafono ho gridato delle parole, sempre in difesa dei minori. Non sono passati neanche 60 secondi e due persone mi hanno messo le mani addosso ed hanno tentato di trascinarmi via. A quel punto ho urlato chi fossero le due persone e con quale diritto mi mettessero le mani addosso e, solo successivamente, i due si sono qualificati come poliziotti. A quel punto abbiamo fatto 100 metri asssieme e, sempre davanti al palazzo del cinema, in mezzo alla strada, è intervenuto un dirigente della polizia di stato. Quest’ultimo con estrema educazione ed umanità, tengo a sottolinearlo, mi ha detto che tratteneva il mio megafono fin quando la passerella degli attori non sarebbe finita. Si è appuntato le mie generalità, dopo che io gli avevo fornito il mio documento d’identità e mi ha detto che se io mi fossi ripresentato davanti al palazzo del cinema, l’indomani, il 4 settembre, sarebbero scattati duri provvedimenti nei miei confronti. Io, di risposta, ho assicurato al dirigente di polizia che il giorno 4 settembre rimanevo solo ed esclusivamente nella città di Venezia, con i miei genitori, fino alle 16.50, per poi partire. Prima di lasciare il dirigente ho chiesto a quest’ultimo di poter riavere, come mio diritto, il mio megafono. Il dirigente mi ha risposto che alle 20.30 me lo avrebbe restituito. Tengo a precisare che tutta la mia conversazione con il dirigente è avvenuta in mezzo alla strada e davanti a tantissime persone. Alle 19.45, circa, ho raggiunto nuovamente i miei genitori con i quali ho consumato un aperitivo. Alle 20.30 sono andato davanti al palazzo del cinema per riprendere il mio megafono. Il dirigente di P.S. me lo ha restituito (solo il giorno dopo mi sono accorto, però, che lo stesso dirigente mi aveva tolto due pile ricaricabili dal megafono, senza, tra l’altro rilasciarmi alcun verbale di sequestro!!!). Alle 20.45, circa ho lasciato il Lido di Venezia con i miei genitori. Il 4 settembre sono stato tutta la mattina ed il primo pomeriggio, con i miei genitori. Alle 16.50 sono partito da Venezia.
Ebbene mi chiedo, come può il Questore di Venezia annunciare, in una nota della Questura, che ha disposto nei miei confronti un foglio di via da Venezia, senza che io sappia alcunchè???. Nella nota della Questura di Venezia si dicono diverse inesattezze, del tutto gratuite e, tra l’altro, non dimostrabili!!!. Punto primo: io non sono stato affatto condotto in nessun posto di Polizia del Lido!!!. Punto secondo: la polizia sostiene che nelllo stesso pomeriggio del 3 settembre ho tentato di disturbare altre riprese televisive. Vorrei proprio sapere quali!!!. Punto terzo: sempre la polizia fa sapere alla stampa che in queste ore il provvedimento del foglio di via da Venezia è in corso di notifica al diretto interessato, che sarei apppunto io. Questo ha proprio dell’incredibile!!!. Se oggi fosse il primo aprile penserei che si possa trattare di uno scherzo. Ma come fa la polizia, in queste ore, a notificarmi il provvedimento, se non sa in quale città e quale stato, in questo momento mi trovo???. Al più presto, insieme ai miei Avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller presenterò una querela contro il Questore di Venezia Fulvio Della Rocca, per difendere la mia immagine pubblica”.
FONTE: APCOM (SABATO 5 SETTEMBRE 2009)
Mostra Venezia. Paolini: stupito da parole Questore: mi difendo.
'Sono esterrefatto: presentero querela contro Della Rocca'
Ha appreso "con estremo stupore" attraverso internet, di essere stato 'espulso' dal Questore di Venezia, Fulvio Della Rocca, per 3 anni dalla città lagunare. Così il disturbatore tv Gabriele Paolini si difende dall'accusa di avere più volte interrotto telegiornali nazionali in diretta dalla Mostra del Cinema e di avere insultato, con pesanti epiteti, il presidente del Consiglio: "Sono profondamente dispiaciuto ed esterrefatto nel dover dichiarare che il questore di Venezia, Fulvio Della Roccca, è un bugiardo", sostiene in una nota sottolineando di avere appreso dalla stampa del foglio di via 'approntato' per lui dalla Questura di Venezia e che a lui nulla è stato notificato. "Un foglio di via deve, sottolineo, deve, essere sottoposto ed eventualmente, se si vuole, firmato ed infine notificato, al diretto interessato - dice Paolini - Rimango allibito che il Questore di Venezia mi creda così ingenuo". Poi, riepiloga le sue azioni a Venezia, dove si era recato il 31 agosto con la famiglia "per festeggiare i 50 anni di matrimonio" dei genitori. Il 3 settembre 2009 al Lido di Venezia si è avvicinato ad una postazione mobile della Mediaset, intenta in un collegamento in diretta del telegiornale di Italia 1, "Studio Aperto", in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. "La postazione televisiva era su territorio pubblico, fuori da un bar, davanti al palazzo del cinema di Venezia. Sono apparso dietro le spalle del giornalista Antonello Sarno - dice - ed ho pronunciato delle parole in difesa della minore età, visto che lotto personalmente contro la pedofilia. Il giornalista Sarno mi ha messo le mani addosso, facendomi male ed un'addetta della troupe di Mediaset mi ha pesantemente offeso. Sul posto è sopraggiunto un poliziotto in divisa, che non ha assistito ai fatti e dopo aver ascoltato le parti in causa, si è appuntato gli estremi del mio documento, quelli del giornalista e della signora che mi aveva offeso". Ancora, alle 19.30 si è avvicinato al palazzo del cinema "e - racconta - con un megafono ho gridato delle parole, sempre in difesa dei minori. Non sono passati neanche 60 secondi e due persone mi hanno messo le mani addosso ed hanno tentato di trascinarmi via. A quel punto ho urlato chi fossero le due persone e con quale diritto mi mettessero le mani addosso e, solo successivamente, i due si sono qualificati come poliziotti" che, insieme a un dirigente della polizia di Stato, lo hanno avvertito che se si fosse ripresentato davanti al palazzo del cinema l'indomani "sarebbero scattati duri provvedimenti nei miei confronti". Il giorno dopo non si è recato alla Mostra, afferma. "Ebbene - conclude Paolini - mi chiedo come può il Questore di Venezia annunciare, in una nota della Questura, che ha disposto nei miei confronti un foglio di via da Venezia, senza che io sappia alcunchè. Al più presto, insieme ai miei avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller presenterò una querela contro il Questore".
FONTE: IRIS PRESS ( 8 OTTOBRE 2009 – ORE 12.30).
TV: DIFFIDATO PAOLINI PER FRASI CONTRO BERLUSCONI.
(IRIS) - ROMA, 8 OTT - Il noto disturbatore tv, Gabriele Paolini, è stato bloccato ieri sera davanti alla Consulta, poco dopo la sentenza sul Lodo Alfano, mentre stava per pronunciare al megafono, nel corso di una diretta televisiva, frasi offensive contro Silvio Berlusconi. Paolini è stato quindi identificato e portato negli uffici della questura di Roma dove ha ricevuto un avviso orale, cioe' una diffida a continuare in una condotta non conforme alla legge, firmata dal questore di Roma. Paolini, sotto la sede della Consulta, aveva gia' urlato al megafono frasi del tipo: ''Berlusconi in galera'', e stava per irrompere nella diretta di un telegiornale.
FONTE: ADNKRONOS (12 OTTOBRE 2009 – ORE 20.46).
La sua esperienza televisiva è diventata argomento di tesi di laurea.
Paolini compie 35 anni e cambia 'mestiere': "Basta con i blitz in tv".
Gabriele Paolini durante una delle sue incursion
Roma - (Adnkronos) - Il noto disturbatore televisivo ha annunciato di "non voler continuare con le incursioni sul piccolo schermo". E aggiunge: "Lo dirò al giudice durante il processo che mi vede imputato per le mie apparizioni su Rai e Mediaset".
Roma, 12 ott. - (Adnkronos) - Il noto 'disturbatore' televisivo Gabriele Paolini annuncia lo stop alle sue incursioni sul piccolo schermo. Lo fa proprio oggi, nel giorno del suo 35esimo compleanno e dopo essere stato scelto come argomento per una tesi di laurea. "Mi sono commosso ed emozionato per avere avuto l'onore di ricevere una tesi di laurea, dedicata al mio personaggio e al mio percorso artistico -spiega Paolini-.Basta con i miei blitz Tv!". "Gabriele Scarponi, questo è il nome dell'autore della tesi di laurea che mi è stata dedicata dal titolo: 'L'audience Performativa: il caso di Gabriele Paolini' -prosegue-. Settanta pagine, questo è il contenuto della tesi, che è stata discussa al 'Campus' di Savona, sede distaccata della Facolta' di Scienze della Formazione di Genova. Il relatore della tesi ha la firma del professore Felice Rossello. "Proprio domani, alle 12 presso l'aula 7 del Tribunale Ordinario di Roma, prenderò la parola per delle dichiarazioni spontanee, durante un processo che mi vede imputato contro la Rai e la Mediaset -conclude-. Espliciterò al giudice ed al pubblico ministero la mia decisione di dire stop ai miei 'inquinamenti Tv'".
FONTE: ANSA (13 OTTOBRE 2009: ORE 00:00).
Paolini annuncia basta blitz, lo diro' al giudice.
L'annuncio del disturbatore alla vigilia del processo in cui è imputato contro Rai e Mediaset.
ROMA - Ha compiuto 35 anni anni e in occasione del suo compleanno Gabriele Paolini "ben 20.000 'sabotaggi catodici' - spiega - ai danni dei giornalisti tv" annuncia che non farà più blitz davanti alle telecamere. "Alle ore 12 presso l'Aula 7 del Tribunale Ordinario di Roma - spiega Paolini - prenderò la parola per delle dichiarazioni spontanee, durante un processo che mi vede imputato contro la Rai e Mediaset. Espliciterò al Giudice ed al Pubblico Ministero la mia decisone di dire stop ai miei 'inquinamenti TV'".
FONTE: ADNKRONOS (13 OTTOBRE 2009 – ORE 18.44).
La sua esperienza televisiva è diventata argomento di tesi di laurea.
Davanti al giudice l'addio di Paolini alle 'incursioni tv': "Non lo farò mai più".
Gabriele Paolini durante una delle sue incursioni
Roma - (Adnkronos) - Il noto disturbatore televisivo ha annunciato in aula di "non voler continuare con le incursioni sul piccolo schermo". A processo per le sue apparizioni su Rai e Mediaset.
Roma, 13 ott. (Adnkronos) - Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle 'dirette televisive' ha deciso di abbandonare. D'ora in poi non comparirà, come ha comunicato questa mattina al giudice Salvatore Iulia, che lo processa per interruzione di pubblico servizio, molestie, violenza privata e oltraggio al Papa che d'ora in poi si asterrà dal comparire alle spalle dei cronisti. Prima di abbandonare però Paolini ha cercato di spiegare in quale modo ha sempre avuto le "dritte" che gli hanno consentito di essere tempestivamente alle spalle dei cronisti delle maggiori televisioni quando si è trattato di avvenimenti di eccezionale importanza. Paolini ha così parlato dei suoi contatti diretti con le redazioni delle maggiori televisioni; di avere ricevuto da Rai e da Mediaset 130 mila euro in nero "perché io non pago le tasse" per le sue "prestazioni". E ha aggiunto che poco veniva da "La 7", mentre ha goduto a Sanremo di soggiorni ben pagati. Ha chiamato in causa anche un'impresa di servizi radiotelevisivi. "Con questa societa' ho contatti.... E' la ditta che viene chiamata quando si tratta di fare le dirette". Infine l'addio. "La smetto - ha detto - perché sono stato anche gratificato da una persona che ha fatto una tesi di laurea su di me, intitolandola 'L'audience performativa: il caso di Gabriele Paolini'. Signor giudice di questa tesi gliene faccio un omaggio". Oggi il giudice Iulia ha ascoltato diversi giornalisti televisivi che mentre erano in onda si sono visti capitare alle spalle Paolini con i suoi slogan offensivi per il Papa, per il presidente del Consiglio e per altri. Alla prossima udienza del 9 dicembre prossimo tra gli altri saranno in aula come testimoni Carlo Rossella ed Emilio Fede.
FONTE: ANSA (13 OTTOBRE 2009 – ORE 21.27)
Tv: Paolini a giudice, basta blitz.
Sapevano delle incursioni in anticipo, ho percepito 130mila euro.
(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Il disturbatore Gabriele Paolini, dopo circa 20.000 incursioni davanti alle telecamere e decine di processi subiti, va in pensione. Lo conferma lui stesso oggi in tribunale a Roma, dove e' sotto processo per interruzione di pubblico servizio, molestie, violenza privata e altri reati.'Mai piu' blitz in televisione' assicura il disturbatore, 'anche se quelle erano espressioni artistiche'. Paolini dice anche che per quei blitz, noti in anticipo, ha percepito 130mila euro, e tutti in nero.
FONTE: WWW.RUMORS.IT (13 OTTOBRE 2009).
Paolini dice stop ai suoi 'inquinamenti' televisivi.
Il disturbatore TV Gabriele Paolini festeggia 35 anni e dice stop alle incursioni televisive. Gabriele Paolini il famoso “disturbatore televisivo” italiano compie 35 anni anni e annuncia che non ci saranno più blitz davanti alle telecamere da parte sua. Insomma, Paolini sembra voler chiudere la sua carriera che lo ha portato a raggiungere un vero e proprio record. Dal 2002 Paolini è, infatti, primatista mondiale con il maggior numero di “sabotaggi” televisivi, ben 20.000 e per questo è stato stato anche inserito nel libro dei “Guinness World Records”, nonostante qualche problemino legale che gli hanno comportato queste incursioni. Lo stesso Paolini, spiega la sua decisione: “Al Tribunale Roma prenderò la parola per delle dichiarazioni spontanee, durante un processo in cui sono imputato contro la Rai e Mediaset.Espliciterò la mia decisione di dire stop ai miei 'inquinamenti' TV”.
Nelle sue 20.000 azioni di disturbo televisivo Paolini è riuscito ad irrompere in importanti collegamenti giornalistici durante i telegiornali di tutte le principali reti nazionali italiane di Rai e Mediaset, esponendo cartelli di ogni tipo o presentandosi con i look più insoliti. Paolini è stato anche scelto come argomento per una tesi di laurea, quella di Gabriele Scarponi, dal titolo: “L'audience Performativa: il caso di Gabriele Paolini” e questo lo ha riempito d'orgoglio. “Mi sono commosso ed emozionato per avere avuto l'onore di ricevere una tesi di laurea, dedicata al mio personaggio ed al mio percorso artistico”. Spiega Paolini.
Dopo aver raggiunto il Guinness dei Primati e dopo 20.000 comparizioni nei principali collegamenti televisivi ci viene in mente che Paolini potrebbe essere pronto, lui stesso, a condurre una trasmissione televisiva.
FONTE: WWW.CINETIVU.COM (15 OTTOBRE 2009).
Gabriele Paolini chiude la carriera di disturbatore televisivo.
di DIEGO ODELLO.
Gabriele Paolini va in pensione a trentacinque anni: il disturbatore televisivo, che è stato protagonista di circa 20.000 incursioni davanti alle telecamere a partire dal 2002, dopo decine di processi subiti, ha deciso di sospendere quelle che lui definisce le sue espressioni artistiche: “Ho compiuto ben 20mila sabotaggi catodici ai danni dei giornalisti tv. Martedì prenderò la parola nel tribunale di Roma per delle dichiarazioni spontanee, durante un processo che mi vede imputato contro la Rai e Mediaset. Espliciterò al giudice e al pubblico ministero la mia decisone di dire stop agli inquinamenti tv”.
Paolini, che è sotto processo per interruzione di pubblico servizio, molestie, violenza privati e altri reati ha fatto sapere di aver percepito per quei bliz, molti dei quali noti in anticipo, centotrentamila euro, tutti in nero. “In tanti anni ho guadagnato quasi 130mila euro, sotto forma di mance ed emolumenti, che questa o quella tv mi ha dato per fare i miei interventi. Voglio fare altro adesso. Penso di averne le capacità”.
FONTE: HTTP://VIDEO.EXCITE.IT (16 OTTOBRE 2009).
Paolini, incursione al Roma Film Fest.
Solo pochi giorni fa Gabriele Paolini aveva sotterrato l’ascia di guerra. “Dopo 20mila sabotaggi catodici mi ritiro”. Il disturbatore e’ invece intervenuto al Festival del Cinema di Roma. Megafono alla mano, ne ha urlate quattro al governo Berlusconi.
FONTE: ADNKRONOS (24 OTTOBRE 2009: ORE 15.46)
Nonostante abbia promesso di 'smetterla' davanti al Tribunale nei giorni scorsi.
Show di Gabriele Paolini a Regina Coeli con il megafono: "Marrazzo ti conosco... Dimettiti".
Roma - (Adnkronos) - Il disturbatore televisivo riprende a fare le sue incursioni in video e attacca il governatore del Lazio: "E' bisessuale, ma non è il mio tipo".
Roma, 24 ott. - (Adnkronos) - "Piero Marrazzo dimettiti; Piero Marrazzo ti conosco bene... dimettiti per il bene del Partito democratico". Nonostante la promessa fatta giorni fa in Tribunale di evitare ogni esibizione davanti alle telecamere oggi davanti al carcere di Regina Coeli è tornato in azione Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle dirette televisive. Impugnando un megafono messo ad alto volume Paolini più volte ha urlato dal lungotevere verso il carcere giudiziario: "Marrazzo dimettiti, dimettiti". Poi ha aggiunto: "Marrazzo è bisessuale... io lo conosco bene ma non è il mio tipo". Poi, sull'opportunità che il governatore della Regione Lazio, dopo lo scandalo che lo ha travolto si dimettesse, Paolini ha interpellato anche alcuni passanti che però si sono premurati di evitare il suo assalto.
L'esibizione di Paolini è durata una decina di minuti e la frase ricorrente è stata: "Esigo che Marrazzo si dimetta... se ne deve andare".
FONTE: AGI (24 OTTOBRE 2009: ORE 15.30)
A meta' mattinata, non e' mancato l'ennesimo show di Gabriele Paolini, il re delle incursioni Tv che di recente aveva promesso che non avrebbe piu' disturbato i giornalisti durante le riprese televisive. Armato di megafono Paolini ha chiesto a gran voce che Marrazzo abbandoni l'incarico di presidente della Regione Lazio: "Piero Marrazzo deve dimettersi - ha detto Paolini -. Lo esigo per il bene del Pd. Continui pure a fare il giornalista, ma si dimetta". Il tutto, ovviamente, ripreso da fotografi e Tv.
FONTE: “TESTO DEL RICORSO AVVERSO PROVVEDIMENTO DEL QUESTORE DI VENEZIA NUMERO 4640”. (30 OTTOBRE 2009).
PER IL RICORSO, SOPRACITATO, GABRIELE PAOLINI HA NOMINATO COME AVVOCATO DI FIDUCIA, IL LEGALE GIOVANNI ALUNNO.
Al Prefetto di Venezia San Marco,2661
30124 - Venezia
Tel.041-2703411
Fax 041 – 2703666
Raccomandata A/R
Oggetto: Ricorso avverso provvedimento del Questore di Venezia n. 4640
Io sottoscritto Paolini Gabriele, nato a Milano il 12.10.1974, residente a Roma, Via Modesta Valenti, n. 5
Premesso
- Che in data 1 ottobre 2009 mi veniva notificato un provvedimento del Questore della Provincia di Venezia con il quale mi si vietava di fare ritorno a Venezia per la durata di anni 3;
- Che il provvedimento è stato preso in riferimento ad un episodio verificatosi in data 3 settembre 2009, durante il quale si sostiene che il sottoscritto abbia diretto offese, con un megafono, all’onore ed al prestigio del Presidente del Consiglio dei Ministri;
- Che, in realtà, il sottoscritto il 3 settembre 2009, assieme ai miei genitori, siamo andati al Lido di Venezia, per trascorrere piacevolmente una giornata di mare. Come la Costituzione mi autorizza, nell’espressione del mio libero pensiero, alle 12.35, circa, mi sono avvicinato ad una postazione mobile della Mediaset, che era intenta in un collegamento in diretta del telegiornale di Italia 1, “Studio Aperto”, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. La postazione televisiva era su territorio pubblico, fuori ad un bar, davanti al palazzo del cinema di Venezia. Sono apparso dietro alle spalle del giornalista Antonello Sarno (preciso che la mia persona non è stata inquadrata dalla telecamera) ed ho pronunciato delle parole in difesa della minore età, visto che lotto personalmente contro la pedofilia, da oltre 13 anni, pur nella consapevolezza di correre qualche rischio;
- Che, ad ogni modo, tale episodio non poteva legittimare i provvedimenti previsti dalla L. 1423/56, dedicata appunto a soggetti abitualmente dediti a traffici delittuosi, ovvero a coloro che vivono abitualmente con i proventi dell’attività delittuosa o che mettano in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica;
- Che non è concepibile far rientrare gli atteggiamenti tenuti dal sottoscritto in una delle suddette categorie comportamentali;
- Che è sicuramente eccessiva la durata del divieto (3 anni) proporzionalmente allo stato dei fatti ed ai comportamenti del sottoscritto;
- Che, generalmente, il sottoscritto è solito recarsi a Venezia anche in periodi in cui la città lagunare non è luogo di manifestazioni pubbliche;
- Che, di conseguenza, non è conforme a legge il divieto per così lungo tempo, di entrare in Venezia, anche per comuni visite;
Tanto premesso e considerato, io sottoscritto Paolini Gabriele
Ricorro
All'Ill.mo Signor Prefetto di Venezia affinché, ritenuto illegittimo e non fondato il divieto, voglia revocarlo o in via subordinata attenuarlo, con espressa richiesta, altresì, di audizione personale, qualora fosse da Lei ritenuto opportuno.
Con perfetta osservanza
Roma, 30 ottobre 2009
Paolini Gabriele
Si allega in copia del provvedimento e notifica dello stesso
Ai fini di ogni comunicazione inerente il presente ricorso, io sottoscritto Paolini Gabriele, nomino quale difensore il Dott. Giovanni Alunno, eleggendo domicilio presso il domicilio professionale di quest’ultimo, in Cortona (Arezzo), 52044, Via
Gino Severini, 127.
Paolini Gabriele
FONTE: ADNKRONOS (9 NOVEMBRE 2009).
CASO SANDRI: 'BLITZ' PAOLINI DAVANTI MONOPOLI, DEVOLVERE SUPERENALOTTO A SUA MEMORIA.
Roma, 9 nov. - (Adnkronos) - Nuovo 'blitz' di Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle dirette televisive, che poco fa, armato di megafono, davanti al Palazzo dei Monopoli di Stato, in piazza Mastai a Roma, si e' reso protagonista di una protesta per ricordare Gabriele Sandri. Alla vigilia dal secondo anniversario della morte del tifoso laziale, ucciso l'11 novembre 2007 nell'area di servizio di Badia al Pino sull'A1, Paolini ha chiesto che il prossimo Superenalotto sia devoluto alla sua memoria.
''Gabriele Sandri non doveva morire - ha urlato Paolini al megafono - era un giovane italiano, un nostro fratello, un tifoso, un eroe. Per questo chiedo al Ministero dell'Economia di devolvere il prossimo Superenalotto alla memoria di Gabriele Sandri''.
''Diamo speranza ai genitori di Gabriele Sandri di credere in un Paese che ricorda le proprie vittime, i propri eroi - ha proseguito Paolini - Gabriele Sandri era un tifoso che e' stato brutalmente ucciso e questa e' una cosa ignobile. Penso che sia doveroso ricordare che fra due giorni ricorrera' l'anniversario della sua morte, che e' stata un vergognoso delitto. Lo Stadio Olimpico - ha concluso - dovrebbe essere intitolato alla memoria di Gabriele Sandri''.
FONTE: LA REPUBBLICA (9 NOVEMBRE 2009: ORE 14.44).
La protesta del ‘disturbatore’ Paolini per ricordare Gabriele Sandri.
Nuovo ‘blitz’ di Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle dirette televisive, che poco fa, armato di megafono, davanti al Palazzo dei Monopoli di Stato, in piazza Mastai a Roma, si e’ reso protagonista di una protesta per ricordare Gabriele Sandri. Alla vigilia dal secondo anniversario della morte del tifoso laziale, ucciso l’11 novembre 2007 nell’area di servizio di Badia al Pino sull’A1, Paolini ha chiesto che il prossimo Superenalotto sia devoluto alla sua memoria.
”Gabriele Sandri non doveva morire - ha urlato Paolini al megafono - era un giovane italiano, un nostro fratello, un tifoso, un eroe. Per questo chiedo al Ministero dell’Economia di devolvere il prossimo Superenalotto alla memoria di Gabriele Sandri”.
”Diamo speranza ai genitori di Gabriele Sandri di credere in un Paese che ricorda le proprie vittime, i propri eroi - ha proseguito Paolini - Gabriele Sandri era un tifoso che e’ stato brutalmente ucciso e questa e’ una cosa ignobile. Penso che sia doveroso ricordare che fra due giorni ricorrera’ l’anniversario della sua morte, che e’ stata un vergognoso delitto. Lo Stadio Olimpico - ha concluso - dovrebbe essere intitolato alla memoria di Gabriele Sandri”.
FONTE: LAZIONET - AGENZIA BIANCOCELESTE (9 NOVEMBRE 2009)
Nuovo ‘blitz’ di Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia delle dirette televisive, che poco fa, armato di megafono, davanti al Palazzo dei Monopoli di Stato, in piazza Mastai a Roma, si e’ reso protagonista di una protesta per ricordare Gabriele Sandri. Alla vigilia dal secondo anniversario della morte del tifoso laziale, ucciso l’11 novembre 2007 nell’area di servizio di Badia al Pino sull’A1, Paolini ha chiesto che il prossimo Superenalotto sia devoluto alla sua memoria.
”Gabriele Sandri non doveva morire - ha urlato Paolini al megafono - era un giovane italiano, un nostro fratello, un tifoso, un eroe. Per questo chiedo al Ministero dell’Economia di devolvere il prossimo Superenalotto alla memoria di Gabriele Sandri”.
”Diamo speranza ai genitori di Gabriele Sandri di credere in un Paese che ricorda le proprie vittime, i propri eroi - ha proseguito Paolini - Gabriele Sandri era un tifoso che e’ stato brutalmente ucciso e questa e’ una cosa ignobile. Penso che sia doveroso ricordare che fra due giorni ricorrera’ l’anniversario della sua morte, che e’ stata un vergognoso delitto. Lo Stadio Olimpico - ha concluso - dovrebbe essere intitolato alla memoria di Gabriele Sandri”.
FONTE ANSA: (22 NOVEMBRE 2009: ORE18.34)
Show di Paolini a Fontana di Trevi.
'Brenda era una persona meravigliosa, mi salvò da suicidio'.
Inchiesta trans, show di Gabriele Paolini.
ROMA - "Ho conosciuto la trans Brenda, era una persona meravigliosa": a dirlo è il famoso 'Arlecchino della Tv', Gabriele Paolini, che, nel pomeriggio, armato di megafono, ha improvvisato uno show 'felliniano' alla Fontana di Trevi a Roma.
"Brenda è semplicemente un essere umano, una persona che in un mio momento di debolezza mi è stata molto vicino" ha gridato Paolini, che si è poi immerso a mezzobusto all'interno della Fontana. "Quello che ho fatto oggi - ha spiegato poco dopo - è stato uno show artistico surreale e felliniano".
"Brenda l'ho conosciuta e intervistata nove anni e mezzo fa e mi è servita umanamente quando nel 2007 tentai il suicidio, per la terza volta nella mia vita. La chiamai per comunicarle il mio stato emotivo e lei mi convinse a non farlo dicendomi: 'non fare il cretino, c'é bisogno di te in questo mondò".
Il riferimento, ha spiegato Paolini, era alla lotta da lui intrapresa, e ancora oggi portata avanti, contro la pedofilia. Ad assistere alla performance di oggi alla Fontana di Trevi, la solita moltitudine di gente, tra romani e turisti, che però non hanno esitato, ripresisi dallo stupore iniziale, a imbracciare telecamere e telefonini per immortalare l'insolito evento. A Paolini, prontamente bloccato dalla polizia municipale, è stata contestata, per ora, solo una sanzione amministrativa per essersi immerso nella Fontana. Nel caso in cui il monumento avesse subito dei danni, potrebbe scattare anche una denuncia penale. Scopo di Paolini era quello appunto di pubblicizzare il "lato umano" di Brenda e di "tutte le persone che spesso la società emargina con superficiale facilità".
"Circa 9 anni fa incontrai il trans Brenda a Roma, in un appartamento in via Tuscolana" ha raccontato all'ANSA Paolini, mostrando alcuni spezzoni dell'intervista (che pubblichiamo sul portale Ansa.it, ndr) contenuta in un film hard con Brenda protagonista e girato dallo stesso Paolini. "Prego tutti i giornalisti - ha aggiunto - di non buttare più fango e false leggende sui trans o su chi é diverso. Brenda mi apparve molto sensibile, molto dolce, molto vulnerabile, come tutti i trans".
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