AUTORE: GABRIELE PAOLINI
TITOLO: “ROBERT BERNOCCHI, IL RAGAZZO DI GABRIELE PAOLINI”.
SOTTOTITOLO: "ROBERT BERNOCCHI, IL PIU' NOTO MARCHETTARO D'ITALIA E' IL FIGLIO DI PIERO BERNOCCHI, PORTAVOCE DEI COBAS".
EDITORE: GABRIELE PAOLINI & ROBERT BERNOCCHI MEDIA-COMUNICATION
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INDICE
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TRASCRIZIONE DEL CONTENUTO DELLE SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA ROBERT BERNOCCHI IL GIORNO 21.11.2006 PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA.
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA.
P.M.: DOTT. NICOLA MAIORANO
Proc.. N. 27578/05 R.G. notizie di reato
Come da incarico conferitomi in data 21/11/2006 nell’ambito del proc.pen.n.27578/05 ho provveduto a registrare le sommarie informazioni rese da Bernocchi Robert. Successivamente ho trascritto integralmente e fedelmente nel termine assegnatomi, di giorni dieci, il contenuto delle minicassette, registrate sul solo lato 1, che vengono consegnate unitamente al presente elaborato. La trascrizione si compone di n.51 pagine numerate e siglate.
Il consulente Tecnico
Silvia Ruggieri
Depositato in Segreteria in data 30.11.2006
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SI PROCEDE ALLA VERBALIZZAZIONE DELLE GENERALITA’ DELLA PERSONA INFORMATA SUI FATTI.
PUBBLICO MINISTERO NICOLA MAIORANO: Alllora Bernocchi, lei ha presentato una serie di denunce nei confronti di Paolini Gabriele
ROBERT BERNOCCHI: Si, mi dispiace di aver come dire, caricato di roba, però ho notato che ogni volta che veniva convocato da Polizia o Carabinieri si calmava un po’, non del tutto.
P.M.: Io volevo fare con lei un po’ il punto della situazione, partendo dal passato per arrivare poi ad oggi e poi affido alla sua memoria e alla lucidità del racconto il tutto e poi ci dobbiamo concentrare soprattutto su queste richieste economiche e su quanto appariva nel sito di Paolini, se lo è ancora, poi adesso lo controlliamo. Se lo è ancora, che tipo di diffamazione c’è stata, in sostanza, siccome appunto sono tante, vediamo di concentrare le sue doglianze; lei di che cosa appunto si duole e cosa chiede.
R.B.: Ho preparato anche...
P.M.: Una memoria.
R.B.: Si, sostanzialmente, poi la utilizzo anche quando vengo convocato da Polizia o Carabinieri, o per le mie o per le sue denunce, così mi è utile anche per ricordarmi tutto visto che le cose sono veramente tante.
P.M.: Allora le consento di avvalersi di questo promemoria in ausilio della sua memoria.
R.B.: Guardi, diciamo che i problemi sono iniziati ormai più di due anni fa.
P.M.: Lei da quanto tempo conosce Paolini?.
R.B.: Lo conoscevo dai tempi della scuola.
P.M.: Andavate a scuola insieme?.
R.B.: Si.
P.M.: Dove andavate a scuola?.
R.B.: Al Liceo “Orazio” a Talenti.
P.M.: Perchè lei dove abitava, in zona?.
R.B.: Abitavo, sì, all’epoca in zona.
P.M.: Ma lui non abita a Balduina, abitava?.
R.B.: No, abita con i genitori a Via Michelangelo Tilli, è vicino. Praticamente una traversa della Nomentana. A cinque minuti da Rebibbia insomma, quella zona lì. Casal de’ Pazzi; quindi l’ho frequentato soprattutto dopo la fine della scuola, perchè poi avevamo una passione in comune per il cinema, quindi insomma è stata un’amicizia legata soprattutto da questo fatto.
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P.M.: Eravate due cinefili.
R.B.: Si, lui tra l’altro lavorava anche nel settore all’epoca, perchè era giornalista per una agenzia di stampa, si occupava di spettacolo.
P.M.: Ma faceva già le sue apparizioni televisive?.
R.B.: No, ha iniziato mi pare nel ’97 o almeno con l’idea del personaggio dei profilattici.
P.M.: Si , dell’inquinatore televisivo.
R.B.: Esatto. Quindi appunto c’è stato questo rapporto di amicizia che è durato negli anni. Poi per un certo periodo ci siamo visti poco perchè, io ero impegnato con il lavoro, lui impegnato con le sue cose. Insomma non ci siamo visti molto, ci siamo, diciamo un po’ ritrovati all’inizio del 2004 quando io ho iniziato a collaborare al suo sito, mi sembrava un’iniziativa interessante.
P.M.: Quali caratteristiche aveva il sito e quali caratteristiche aveva la sua collaborazione.
R.B.: Allora, il sito era il sito personale appunto di Gabriele Paolini e quindi raccontava un po’ quello che faceva, il tipo di attività che faceva, però, devo dire, a me interessava soprattutto il discorso di denunciare certi aspetti soprattutto legati alla pedofilia o legati insomma a un mondo delle spettacolo molto, diciamo, inquinato.
P.M.: Diciamo agli aspetti meno qualificanti ed edificanti del mondo dello spettacolo.
R.B.: Esattamente. Poi francamente, devo dire era anche un periodo in cui avevo perso il lavoro, quindi comunque...
P.M.: Aveva tempo.
R.B.: Avevo tempo e necessità.
P.M.: La pagava per questa collaborazione?.
R.B.: Si, questa collaborazione si fondava soprattutto sul fatto che lui aveva diversi, tra virgolette, sponsor, negozi, locali, ristoranti che per una segnalazione sul sito pagavano una determinata cifra e poi da quella cifra noi praticamente facevamo a metà insomma.
P.M.: E la sua attività in cosa consisteva, la sua di lei, Bernocchi.
R.B.: Diciamo ero il webmaster, nel senso che aggiornavo il sito, scrivevo gli articoli, diciamo curavo sostanzialmente tutta la parte editoriale del sito, meno quella tecnica che era affidata ad una società. Quindi insomma questa collaborazione è proseguita quasi per tutto il 2004, però diciamo i problemi, sia con lui che in generale di fatti inquietanti...
P.M.: Fatti non riconducibili direttamente a lui.
R.B.: Ma molto probabilmernte si. Sono cominciati ad agosto del 2004.
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P.M.: Qual’è il momento?.
R.B.: Guardi il momento, diciamo la causa scatenante è il fatto che lui ha iniziato ad avere uin’ossessione per me, si è dichiarato innamorato di me; io devo dire all’inizio francamente non lo prendevo molto sul serio perchè è una persona...
P.M.: Stravagante.
R.B.: Si, che poi si vanta di avere avuto migliaia di partners, francamente non lo vedevo molto nella figura dell’innamorato.
P.M.: Partners dello stresso sesso o di altro sesso?.
R.B.: Soprattutto dello stesso sesso, almeno dai suoi racconti.
P.M.: Certo.
B.R.: Quindi la cosa, come dire, a me sembrava rientrata, nel senso che lui mi aveva detto di questa sua passione, io poi...
P.M.: E lei che gli ha detto?.
R.B.: Gli ho detto che ovviamente non ero interessato, io insomma ho una relazione con una ragazza, convivo.
P.M.: Lei già conviveva con questa ragazza che lui...
R.B.: Si, si.
P.M.: Più volte...
R.B.: Ha citato in modo discutibile. Quindi io pensavo che la cosa, come dire, da persone adulte e ragionevoli, fosse rientrata, che lui avesse accettato la mia posizione e insomma che la cosa fosse rientrata nei giusti binari. Diciamo che ad agosto del 2004 è il momento in cui sono iniziate delle strane minacce per posta e poi per telefono, quindi ricevevo...
P.M.: Quale telefono, fisso o cellulare?.
R.B.: Telefono fisso.
P.M.: Lui aveva il suo numero?.
R.B.: Sì, ovviamente sì.
P.M.: E sapeva il suo indirizzo di casa.
R.B.: Esatto. E quindi sono iniziate queste minacce che apparentemente lui mi disse fossero provenienti da una determinata parte politica che aveva avuto delle rimostranze su alcuni articoli dedicati ad una figura politica ben nota su cui si denunciavano casi di pedofilia...
P.M.: Cioè?.
R.B.: E cioè Marco Pannella di cui appunto noi avevamo intervistato un ragazzo che aveva avuto sicuramente, almeno da quello che dice lui, ma credo che sia vero perchè poi, da quello che so, non mi sembra ci siano state querele da parte dei radicali di Pannella su questi articoli che altrimenti insomma sarebbero ovviamente diffamatori.
P.M.: Questo ragazzo sosteneva di avere avuto o intrattenuto...
R.B.: Si, di aver avuto rapporti, di essere anche stato pagato e di ...
P.M.: Quanti anni aveva questo ragazzo?.
R.B.: Ecco la questione è che lui all’inizio sosteneva di aver iniziato la relazione a 15 anni, poi quando è stato convocato dai Carabinieri si è ricordato che gli anni erano 16; credo che ci sia una differenza appunto non casualmente.
P.M.: Sì.
R.B.: Comunque diciamo che, al di là del fatto se sia un reato o meno, una figura pubblica, politica che viene denunciata per avere avuto una relazione con un sedicenne sicuramente non è una cosa positiva per l’immagine.
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P.M.: Quindi Paolini attribuiva ai radicali queste minacce, queste cose.
R.B.: A loro queste minacce, sì, e devo dire, all’epoca mi sembrava anche realistico.
P.M.: Perchè questo articolo su Pannella l’aveva redatto lei?.
R.B.: L’avevo redatto io, sì.
P.M.: Ed era apparso sul sito di Paolini.
R.B.: Esatto e poi comunque avevo parlato con questo ragazzo che comunque era rimasto in contatto con i radicali, perchè lui poi faceva, era penso...
P.M.: Un attivista.
R.B.: Attivista, sì. Quindi insomma pensavo anche molto semplicemente che avesse fatto il nome e che quindi potesse essere appunto il motivo per spiegare come loro conoscessero la mia posizione. In realtà poi, però, nei mesi successivi, ci sono stati dei problemi con il Paolini perchè lui diventava più ossessivo....
P.M.: Quindi parliamo dell’autunno 2004?.
R.B.: Sì, parliamo di quel periodo e in quel periodo peraltro accadde un fatto inportante che poi ritroviamo in molte delle denunce che ho fatto, perchè praticamente noi siamo andati, con il Paolini, in un paio di locali, delle saune per fare degli articoli; praticamente nel primo locale abbiamo fatto questo articolo; nel secondo ho avuto l’impressione o insomma comunque era abbastanza chiaro che, come dire, il fatto di portarmi lì non fosse derivato da esigenze redazionali, ma esigenze appunto sessuali. Infatti ecco, questo è un fatto che lui cita spesso nelle sue...
P.M.: Mi spieghi, andavate in queste saune per fare articoli di che tipo?.
R.B.: Promozionali, nel senso descrivere com’è il locale, cosa c’è, cosa si trova.
P.M.: Un locale, cioè saranno stati centri sportivi.
R.B.: Una sauna...sauna che in realtà non era proprio chiaramente gay, ma insomma c’era una clientela più gay sicuramente. In questo secondo caso invece la cosa mi parve strana soprattutto perchè poi in realtà, a differenza del primo non intervistammo nessuno dei responsabili e poi anche lì, diciamo, lì iniziarono alcune avances più pesanti di Paolini che cercava di toccarmi, che cercava di offrirmi dei soldi e io ovviamente rifiutavo e credo che questo sia poi per lui stato un grosso shock...
P.M.: Il rifiuto.
R.B.: Si, io non sono psicologo, però mi sono reso conto poi, soprattutto anche parlando con dei suoi familiari, che lui si è abituato ad avere le sue amicizie, i suoi rapporti basati o eventualmente sul denaro, perchè magari pagava persone per stare con lui o eventualmente anche con le denunce; è capitato spesso che lui ha denunciato familiari o amici e devo dire, paradossalmente, poi questo in un certo senso ha funzionato nel rapporto perchè queste persone, un pò intimorite, comunque cercavano di reinstaurare un rapporto con lui; ovviamente io ho tante perplessità sull’idea che un rapporto si debba gestire con le denunce.
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P.M.: Senta una cosa, ma lui come campava sostanzialmente?. Perchè lei ha detto che pagava...a parte pagava lei per queste prestazioni come webmaster, ma lui da dove li prendeva i soldi, era l’unica sua fonte quella.
R.B.: No, no, assolutamente, almeno, io ovviamente mi baso sui suoi racconti che comunque mi sembrano molto credibili; lui sosteneva di guadagnare cifre forse anche assurde, perchè parlava oramai di 30-40.000 euro al mese.
P.M.: Da che cosa?.
B.R.: Allora, lui aveva un rapporto con una società di profilattici di Torino che si chiamava Pamitex, che è citata anche in un paio di articoli del sito e sosteneva di aver creato una sorta di mercato parallelo, di aver un giro praticamente di persone che vendevano questi profilattici a prostitute, viados.
P.M.: Una rete.
R.B.: Una rete insomma, in cui vendeva questi profilattici che sono decisamente molto economici rispetto al prezzo normale a cui troviamo i profilattici in farmacia e che quindi da questo lui sosteneva di guadagnare migliaia di euro al mese.
P.M.: Ma la sua era non solo un’attività di pubblicizzazione di questo prodotto, ma proprio...
R.B.: Una rete, sì, sì, una rete.
P.M.: Un’organizzazione di una rete di distribuzione.
R.B.: Sì, sì, non ufficiale, tutto in nero ovviamente, anche perchè poi lui ufficialmente è ‘sans papier’, quindi gode di tutti i benefici di questa sua posizione e ovviamente non potrebbe dichiarare redditi e rimanere tale. D’altra parte lui sosteneva.
P.M.: In che senso ‘sans papier’, cioè nullatenente?.
R.B.: Sì, risulta nullatenente.
P.M.: Tra l’altro lui risulta anche non residente da nessuna parte.
R.B.: Sì, anche se poi in realtà, almeno fino ad un anno fa sicuramente viveva ancora con i genitori perchè poi ci ho anche parlato.
P.M.: L’hanno cacciato via.
R.B.: Non lo sapevo.
P.M.: Comunque vari problemi. Adesso è un pò che lo cerchiamo e non lo troviamo.
R.B.: Quello che sapevo è che lui faceva dire ai genitori che lui... anche perchè credo che se lui risultasse effettivamente lì anche quello sarebbe....
P.M.: Quindi nullatenente, apparentemente nullatenente, invece guadagnava; ma secondo lei lo foraggiavano pure i genitori?.
R.B.: Ma credo di no, perchè, voglio dire .
P.M.: E’ un militare il padre, mi sembra.
B.R.: Sì, è Generale, quindi infatti non...
P.M.: In pensione.
B.R.: Sì. Non ha molto amato le scelte del figlio. Poi un’altra cosa che lui sosteneva e credo che sia credibile, è il fatto di aver sostanzialmente un giro di prostitute e di ragazzi di vita che lui mandava in giro, insomma o che comunque faceva da intermediario, trovava i clienti. Non parlo ovviamente di sfruttamento della prostituzuine.
P.M.: Questa semmai è una valutazione giuridica che faremo noi, ma quello che importa è il fatto che poi noi traduciamo. Quindi lui, secondo lei, millantava questo.
R.B.: No, questo no, allora lui, come dire, quello che ho capito io nel corso degli anni è che lui magari esagerava.
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P.M.: Però un fondo di vero c’era.
R.B.: Mi parlò di addirittura sessantasette persone che gestiva, che mi sembrò una cifra veramente da Al Capone. Però io ho anche conosciuto delle prostitute, pornostar, non posso avere la prova che lui...
P.M.: Però che avesse dei legami?.
R.B.: Avesse dei legami sicuramente, poi se ne vanta anche tranquillamente Ha sicuramente dei legami, credo quindi sia credibile.
P.M.: Ma organizzava spettacoli o incontri?. Sempre per quello che lei ha potuto o constatare o apprendere.
R.B.: Un pò di tutto da quello che ho capito, nel senso sia incontri privati per persone, lui si vantava anche di conoscere politici, ma insomma questo non so quanto possa essere vero.
P.M.: Persone diciamo di rilievo pubblico. Oppure?.
R.B.: Oppure anche organizzare spettacoli nei locali.
P.M.: Ma donne e uomini?. La scuderia di Paolini...
R.B.: La scuderia era vasta.
P.M.: Era composita.
B.R.: Sì.
P.M.: Secondo il suo racconto. Allora, torniamo a noi; quindi le sue fonti di guadagno, il rapporto lui comincia a fare delle avances esplicite, lei ha detto che cercava di toccarla etc. etc. La porta in una sauna che poi è un pretesto perchè poi alla fin fine non fate granchè, cosa succede dopo?. Il rifiuto.
R.B.: Si, abbiamo un confronto perchè poi lui, come dire, chiaramente non riesce più a controllarsi; io gli dico che forse sarebbe meglio tranquillizzare la situazione, non vedersi per un periodo e lui da lì, però, ovviamente la prende con il suo solito metodo e mi denuncia.
P.M.: Perchè?.
R.B.: Mi denuncia. Poi venne archiviata subito, quindi neanche me la consegnarono quella; sostanzialmente perchè l’avrei accusato di essere avido, egoista, comunque, voglio dire, era proprio una di quelle denunce inconsistenti che era solo per spaventare. E da lì cominciarono queste minacce.
P.M.: C’è una lettera anche di un certo tenente Trevi Massimo.
R.B.: Sì, anche lì è un falso.
P.M.: Dove si colloca questa?.
R.B.: Questa mi pare del 2005. Aspetti perchè dovrei avere la denuncia.
P.M.: E’ abbastanza grottesca. Non credo che lei abbia...
R.B.: Non ho risposto ovviamente.
P.M.: No risposto, ma non ha neanche pensato che fosse veramente un tenente quello che scriveva.
R.B.: No, perchè poi sono passato subito alla Polizia Postale e poi insomma anche all’indirizzo email era francamente poco credibile, comunque sì mi pare fosse verso aprile, maggio, sì maggio probabilmente.
P.M.: Lui manifestava anche una certa gelosia nei confronti della sua donna?.
R.B.: Decisamente, decisamente, ma lui credo sia anche un pò misogino di suo, quindi insomma non ha difficoltà ad avere problemi con le donne e poi sì, sicuramente ha iniziato ultimamente ad avere problemi anche con lei, tant’è che oramai quando le rare volte in cui abbiamo il telefono attaccato a casa, perchè oramai non lo possiamo più tenere attaccato perchè se no ci sono giornate in cui ci faceva cento telefonate o in cui magari passa sotto casa a citofonare, se le prende oramai sempre più con lei, con vari appellativi “zoccola”, puttana”, parole di questo tipo.
P.M.: Quindi lui continua ad oggi?.
R.B.: Si, per fortuna ha molto diminuito, sono per fortuna cessati tutta una serie di episodi che io avevo denunciato tra novembre 2004 e mi pare luglio, agosto del 2005 in cui arrivarono appunto email intimidatorie.
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P.M.: Quello può essere considerato il clou?.
R.B.: Sicuramente.
P.M.: Arriviamoci, siamo arrivati alla fine del 2004, io l’ho interrotta.
R.B.: Sì, diciamo ecco, queste persone che minacciavano sostanzialmente sostenevano che praticamente Paolini avesse lasciato della droga nei loro locali. In questa sauna famosa in cui appunto ci eravamo recati, per, come dire, fare un’operazione di Polizia di cui Paolini sarebbe stato il tramite. In effetti Paolini in quel periodo si vantava di essere un informatore della Polizia, Carabinieri, quindi la storia mi sembrava un pò strana. D’altra parte quello che non riuscivo a capire è che fosse una cosa proveniente da Paolini. Il dubbio mi era venuto e qualcuno magari un pochino più in quel momento equilibrato di me, che ovviamente ero un pò scosso da tutta questa situazione, me lo poneva, però, in realtà quello che non riuscivo a capire era perchè Paolini dovesse fare queste cose se poi in realtà erano tutti fatti che mi allontanavano da lui. Perchè ovviamente se anche poi questa storia fosse stata vera, essere comunque a contatto con una persona che è implicata in questi giri certo non era per me salutare. E quindi diciamo che in questo periodo Paolini iniziò a dire che lui aveva poi rimborsato questa sauna e poi lo dirà anche in una email in cui sostanzialmente confermerà il fatto che lui avrebbe dato 50.000 euro a questa sauna per calmare le acque, calmare la situazione. In realtà però io constatavo che ogni volta che ritrovavo un minimo di approccio telefonico con Paolini la situazione si tranquillizzava; se per caso litigavamo, c’erano dei problemi, ma anche cose stupide; per esempio io mi sono ritrovato delle minacce sulla porta di casa perchè in una telefonata non gli ho chiesto come stava, sostanzialmente, cioè so che lui si è offeso per quella cosa, casualmente pochi giorni dopo...
P.M.: Insomma voleva delle attenzioni da lei.
R.B.: Voleva delle attenzioni comunque. E poi devo dire che è stato anche molto ingenuo perchè su alcune email che lui ha mandato diceva chiaramente che non c’erano stati rapporti tra di noi, non so peraltro se quella l’ho consegnata, quella email, comunque ce la dovrei avere.
P.M.: Facciamo una piccola parentesi; diciamo che dalla lettura di queste anche deliranti email, deliranti cose, anche schifose, perchè ci manda anche...è un feticista, ci manda anche biancheria intima, peli, altre cose.
R.B.: Sì, c’è un pò di tutto insomma.
P.M.: Parla sempre di questo vostro ‘Boccaccesco rapporto’.
R.B.: Si. Però ecco, vediamo se ce l’ho qua. La prima denuncia che lui fece era sostanzialmente, secondo me, uno dei suoi tentativi di approccio in cui, però, non considerava il rapporto, più che la relazione, diciamo terminato, tant’è che lui sul sito e credo che sia ancora presente, scrisse un articolo in cui sostanzialmente disse che fondalmente tra di noi non c’era stato niente. Vediamo se lo ritrovo. Lui praticamente si lamenta appunto della mancanza di attenzioni, alla fine dice – ‘Abbiamo già chiarito la tua posizione. Non ci torno in merito’. Questo è detto da uno che praticamente avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con lui il mese prima. Quindi credo che la sua posizione sia quella di crearmi problemi di immagine, ma anche problemi di lavoro che in effetti mi ha creato perchè, a causa di alcune lettere minacciose, io ho perso comunque una collaborazione con una rivista.
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P.M.: “Robert Bernocchi il grande amore di Gabriele Paolini parla troppo e mette nei guai Paolo Ladu ex compagno di scuola”.
R.B.: Lui iniziò a fare delle denunce.
P.M.: Tutte sul suo sito.
R.B: Sì, sì.
P.M.: “Il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi”. Che sarebbe suo padre.
R.B.: Mio padre, sì.
P.M.: “Parla di suo figlio, Robert Bernocchi”.
R.B.: Anche questa intervista è inventata.
P.M.: “Che per guadagnare, tra le altre cose, fa il marchettaro”.
R.B.: Infatti mio padre l’ha denunciato, ovviamente questa intervista non è mai stata concessa.
P.M.: “Gabriele Paolini querela il marchettaro Robert Bernocchi per i reati di ingiuria, diffamazione, violenza privata, truffa, minaccia di morte. Corri a visitare il sito dedicato al marchettaro Robert Bernocchi”. In tutto questo delirante percorso, perchè poi veramente non ho avuto, le assicuro, la costanza di legger completamente, Tania Clericuzio è la sua fidanzata, la sua donna. “Fidanzata del più noto marchettaro d’Italia”. Cioè lei quantomeno marchettaro è.
R.B.: Sì. Marchettaro è un epiteto.
P.M.: E’ praticamente uno pseudonimo. “E’ stata denunciata da Gabriele Paolini per il grave reato”.
R.B.: Ecco, poi lui fa queste denunce che sostanzialmente credo siano una perdita di tempo per tutti, cioè non sono neanche minimamente provabili, perchè appunto telefonate o cose di questo tipo.
P.M.: “No al sesso con gli animali”. www.paolinihard.com Ce n’ha un altro?.
R.B.: Sì, quello è proprio quello più sessuale, diciamo.
P.M.: “Masturbati alla grande mentre vedi Gabriele Paolini che mangia la merda e la sborra del marchettaro Robert Bernocchi”.
R.B.: Ecco, per esempio, questa è una cosa secondo me, interessante, perchè sostanzialmente Paolini nelle sue denunce sostiene che una mia relazione con lui a pagamento, da quello che so, non sarebbe reato.
P.M.: Certo.
R.B.: Lui deve ovviamennte sostenere che in realtà ci sono dei ricatti o un tentativo di estorsione.
P.M.: Ecco, vediamo questo aspetto.
R.B.: E lui sostiene sostanzialmente che io l’avrei ricattato minacciando di dire tutto alla sua famiglia in quanto io e lui abbiamo avuto una relazione a pagamento.
P.M.: Ma non con...
R.B.: Non con una persona che su un sito si fa vedere con la merda; voglio dire, anche se io andassi dai genitori a dire una cosa del genere, credo che francamente, tra le tante cose che hanno sentito ultimamente...
P.M.: Non farebbero grandi problemi.
R.B.: Tant’è che io infatti, sia con la sorella, che con la madre ci ho parlato, ma ovviamente di tutt’altro.
P.M.: Questa storia dei 25 mila Euro?.
R.B.: La storia dei 25 mila Euro è che lui, in passato, sosteneva di aver pagato a questa sauna 50 mila Euro per tranquillizzare le acque, poi praticamente quando io ho definitivamente chiuso i rapporti ed era aprile 2005, perchè comunque più o meno ci sentivamo, io cercavo in tutti i modi, perchè vedevo che in questo periodo, diciamo, tra novembre e aprile, lui aveva dei momenti di grande lucidità, in cui magari ci incontravamo e mi diceva:“Si hai perfettamente ragione, è colpa mia, ho sbagliato io”. Altri momenti in cui magari invece diventava molto aggressivo.
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P.M.: Si fermi un attimo; come spiega lei questo fatto umorale?. Perchè lui beveva o assumeva droghe, secondo lei?.
R.B.: Allora, bere no, droghe credo di sì, purtroppo, almeno è quello che ha detto.
P.M.: Ma si faceva le canne o altre cose?.
R.B.: No, credo cose più pesanti, almeno sicuramente cocaina qualche volta, almeno da quello che dice lui.
P.M.: Senta, ho un altro fascicolo che riguarda Paolini, non lei come persona offesa, ma una rete televisiva. Dobbiamo arrivare un pò al ‘redde rationem’, perchè adesso sono diventate un pò troppe. Paolini come fa ad individuare il luogo per le dirette TV?.
R.B.: Ha degli informatori che paga.
P.M.: All’interno.
R.B.: Si, all’interno delle stesse strutture.
P.M.: Lo sospettavo.
R.B.: Poi lui dice, mi pare comunque molto credibile, che molto spesso sono i concorrenti che gli dicono le cose. Per esempio la RAI gli dice dove sta MEDIASET, la MEDIASET gli dice dove sta la RAI per creare casino insomma.
P.M.: Per andare a turbare le trasmissioni.
R.B.: Comunque, se, come dire, è poi credibile questa idea del giro e credo sia credibile, di questo giro di prostituzione, posso pensare che qualcuno dia informazioni anche per questo motivo.
P.M.: Cioè come?.
R.B.: Uno scambio di merce insomma.
P.M.: Come compenso per l’interessamento di Paolini per i suoi incontri a sfondo sessuale.
R.B.: Certo. Io poi ho parlato con la sorella e mi ha detto che lui è stato, per un brevissimo periodo, da una psicanalista, veramente due, tre mesi. La cosa inquietante è che sostanzialmente la psicanalista gli prescriveva degli psicofarmaci molto potenti che quindi dovrebbero far capire che il suo stato mentale non era proprio lucidissimo, però, d’altra parte ad un certo punto.
P.M.: Si è arresa.
R.B.: Si è arresa, ma l’ha un pò congedato come se avesse detto, si abbiamo finito la terapia, stiamo a posto. Sia la sorella, ma anch’io francamente abbiamo pensato che se lui veramente raccontava quello che faceva, forse la psicanalista si è turbata un pò. Ed essendo poi tra l’altro un servizio di psicanalisi pagato dallo Stato, insomma un servizio pubblico, credo che abbia pensato che non era il caso di correre rischi con lui.
P.M.: Era un cliente troppo difficille, neanche un cliente, un paziente troppo difficile e pericoloso.
R.B.: Certo.
P.M.: Proseguendo nel racconto sui soldi, lei dice che lui asserisce di averli dati alla sauna, però, io ricordo che lui nel corso dell’interrogatorio, perchè l’abbiamo fatto interrogare.
R.B.: L’interrogatorio io lo posso conoscere?.
P.M.: No. Io adesso le le opporrò la voce di Paolini, nel senso, la sua versione dei fatti. Lui sostiene che talune di queste somme di denaro lui le voleva indietro perchè era stato del denaro che lei Bernocchi, gli aveva estorto per ottenere le mutande, i peli e quant’altro.
R.B.: Però nelle e-mail invece lui sostiene altro. Ovviamente noi due sappiamo la verità. Ad un certo punto, a maggio 2005, ha sostenuto che sostanzialmente fosse andato in questa sauna, si fosse fatto restituire 25 mila dei 50 mila Euro e che quindi io in questo modo fossi debitore di 25000 con la sauna e 25000 con lui. Tant’è che appunto poi ricominciarono tutta questa sorta di minacce con queste persone. Poi nello stesso periodo lui magari chiamava miei conoscenti sostenendo che dovevamo restaurare un rapporto. Me lo ha detto anche mio zio.
P.M.: Guardi cosa dice lui. “Diversamente, a partire dall’ottobre 2004 al 12 dicembre 2005 e ancora fino a questi giorni...”.
R.B.: Questo interrogatorio di quando è ?.
P.M.: Non è un interrogatorio, è una delle tante denunce. Ancora dichiara: “Il 12 dicembre ho avuto forti minacce dal Bernocchi che mi ha chiesto altro denaro per...”
R.B.: All’anteprima di ‘King Kong’, mi pare. Perchè su questo c’è una denuncia che è stata gestita dalla Stazione Carabinieri, quella a Piazza Cavour.
P.M.: Questa è la Guardia di Finanza.
R.B.: Questa è la denuncia che lui ha fatto.
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P.M.: Però ascolti quello che dico. Lui dichiara : “Forti minacce dal Bernocchi che mi ha chiesto altro denaro per i rapporti sessuali che ho avuto con lui e per tutto quello che gli ho comperato in passato, essendo feticista e non nascondendolo. La sua biancheria intima, i suoi peli, le scarpe da ginnastica usate”. Quindi da un lato accusa lei di aver tentato di estorcergli del denaro, dicendo ancora: “Il Bernocchi più volte mi ha minacciato di uccidermi qualora non gli avessi dato i soldi che mi richiedeva e di svelare tutto il nostro Boccaccesco rapporto alla mia famiglia”.
R.B.: La storia oltre ad essere falsa non è ben costruita.
P.M.: Sì, non sta in piedi. Senta una cosa, questa storia dei soldi, tra di voi c’è stata soltanto la dazione di denaro, a mò di compenso, del lavoro fatto come web-master.
R.B.: Sì, che tra l’altro è molto inferiore alla cifra reale rispetto a quella che lui segnala sul sito, lui parla di 4000 euro, in realtà stiamo sui 1700-1800 euro.
P.M.: Tra l’altro non è verificabile questa cifra.
R.B.: Ovviamente era in nero.
P.M.: Mi dica questo: nel momento in cui Paolini sostiene tutte queste cose, però, produce anche foto. Ma quelle foto?.
R.B: Mi vennero fatte vedere ad un Comando di Polizia, non credo che me le dovessero far vedere. Se le foto sono quelle che ho visto io, sostanzialmente c’è una mia foto in costume da bagno al mare, normalissima e poi delle foto di parti intime che potrebbero essere di chiunque e che non sono ovviamente mie. In realtà ripeto, non ci sono mie foto, a meno che non ci siano fotomontaggi, ma deve aver trovato qualcuno bravo. In realtà anche questo, secondo me, dimostra l’inconsistenza dell’accusa, perchè se andiamo a vedere sui suoi siti o anche dei filmati che lui produce, delle videocassette che lui produce e vende, tra l’altro me ne ha mandata anche una come sorta di regalo, i rapporti sono tutti molto visibili, allora se io sostanzialmente fossi stato pagato per questo tipo di rapporti, dovrebbe sicuramente produrre dei filmini in cui mi si vede chiaramente, in cui, come dire, io non potrei contestare nulla, in realtà, non avendo lui nulla in mano, porta una fotografia, ripeto, normalissima.
P.M.: Quindi, ricapitolando le fotografie, oltre a quella in costume da bagno, quella gliel’ha data lei?.
R.B.: No, in realtà siamo andati al mare insieme una volta, quando avevamo rapporti.
P.M.: Però le scarpe da ginnastica, le mutande.
R.B.: L’unica cosa che ho ripensato è che mi ricordo una volta che lui era venuto a casa mia, io stavo buttando un paio di scarpe e lui mi disse: “Guarda le dò ad un’associazione di poveri”.
P.M.: Mutande, biancheria intima, altre cose, no?.
R.B.: Io non gliel’ho date, questo glielo dico non perchè voglio trovare scuse, però, essendo una persona, lui, che è venuto spesso a casa mia, io non posso essere sicuro al cento per cento che lui una volta che io sono andato al bagno a casa, non sia andato a frugare nei cassetti e si sia preso un paio di mutande, quindi comunque, ripeto, io non ho venduto nulla. E poi anche questo, secondo me, rende inconsistente l’accusa.
P.M.: Ma lei non deve difendersi da un’accusa oggi, lei deve spiegare come sorge questo rapporto patologico, come lei lo descrive.
R.B.: Però se io, come dire, guadagnassi vendendo mutande non vedo perchè dovrei minacciare uno, gliene venderei un altro paio e staremmo a posto e sicuramente non continuerei a lavorare al sito in cui venivo pagato pure poco.
P.M.: Poi quali altri fatti accadono?. Innanzitutto vogliamo aggiornarci sul sito, così lei mi dice come si chiama questo sito e lo vediamo.
R.B.: www.gabrielepaolini.it. Ultimamente mi sono arrivate spesso delle e-mail.
P.M.: Perchè non cambia l’indirizzo e-mail e il numero di telefono?.
R.B.: Allora, il numero di telefono in realtà l’avevamo cambiato, quello di casa e l’ha ritrovato, infatti io mi chiedo se ha una talpa, qualcuno alla Telecom che gli dice le cose, quindi non vorrei ricambiarlo e spendere altri soldi.
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P.M.: Faccia con Teledue, si stacchi da Telecom.
R.B.: Sì è che io purtroppo dovendo lavorare su internet stare un mese senza connessione a bande larghe è un problema. Quindi, sì, ho dovuto cambiare praticamente negli ultimi anni cinque volte il numero di cellulare perchè comunque in qualche modo lo trovava.
P.M.: Avete amici in comune?.
R.B.: Sì, anche se poi in realtà lui oramai ha pochi rapporti.
P.M.: Si è isolato.
R.B.: Sì, abbastanza ha la sua cerchia.
P.M.: Ma persone alle quali dava il pilotto come a lei?.
R.B.: Guardi sono stato a testimoniare dai Carabinieri. Vado spesso dai Carabinieri oramai; dovrei fare una guida tipo Gambero Rosso.
P.M.: Allora leggo nel sito: “Guinnes World Record. Parla in diretta con Paolini. Pranzi, cene, birichinate”.
B.R.: Poi ci sono anche queste cose.
P.M.: Lei è però sempre in testa alla lista del sito: “Robert Bernocchi marchettaro. La sessualità Paoliniana, l’arte Paoliniana”.
R.B.: Poi in realtà, prima la sezione era chiamata: “Robert Bernocchi il grande amore”. Adesso è un pò meno poetico!.
P.M.: Ma non ha mai chiesto lei un sequestro di questo sito?.
R.B.: A me è stato detto, non so se è vero, che sostanzialmente fino a che non c’è un processo non è possibile. E’ una questione di diffamazione in cui, però, io devo dimostrare che sono stato diffamato.
P.M.: Non basta secondo lei non basta sentirsi dare del marchettaro su un sito. Cioè vero o non vero. Se uno ruba. Pensi a uno che ruba in Italia. Se io metto: “Quello è un ladro”. Quella è una diffamazione, ma anche se è stato condannato per furto, però, non mi puoi dare del ladro. Cioè io ho rubato lì, non è che rubo continuamente, perchè ladro significa uno che ha una caratteristica. Marchettaro è uno che fa le marchette, cioè nel gergo suo, che si prostituisce, ma se lo avesse fatto lei con lui a pagamento si poteva meritare questo appellativo, ma il fatto che lui la chiama marchettaro significa che lei lo fa costantemente, da quando è nato fino a quando morirà con tutti. Quindi è ripetuta la diffamazione, questo le volevo spiegare, un’etichetta non può essere appiccicata.
R.B.: Io sono assolutamente d’accordo ovviamente.
P.M.: No, questo è indiscutibile.
R.B.: Cioè lei dice che se anche io avessi avuto questi rapporti sessuali a pagamento con lui, comunque questo sarebbe materiale da diffamazione?.
P.M.: Allora diceva: “Robert Bernocchi marchettaro con me”. Marchettato significa che lei ha quella qualificazione come cittadino italiano.
R.B.: Molto spesso mi chiama: “Il più famoso marchettaro d’Italia”.
P.M.: Meglio mi sento!. Allora vediamo questo link: “Robert Bernocchi la persona che Paolini ha più amato in tutta la sua vita”.
R.B.: E’ un onore!. Se però lei va in questo link, c’è la prima denuncia che mi ha fatto.
P.M.: Mi faccia leggere tutto: “Paolini querela Bernocchi”.
R.B.: Questa è praticamente la prima denuncia e sostanzialmente lui dice una cosa interessante. Lui ultimamente ha querelato non me, ma la persona che mi vende lo spazio web, perchè io avrei copiato una sua idea per il mio sito di cinema, eppure due anni prima lui già parlava del mio sito di cinema e, come dire, non aveva nulla in contrario. Nel suo sito Gabriele dice anche: “Robert, da molti anni, fidanzato con una splendida e dolce ragazza”.
P.M.: “La grande puttana”.
R.B.: No, però, è Gabriele che si definisce : “La grande puttana”. Ed ancora scrive: “La grande puttana. Perchè?. Adorando dare e avere piacere sessuale con donne ma, soprattutto, uomini...Robert è molto riservato, Paolini è patologicamente narciso...Ti amo, non riesco più a tenermi dentro che ti amo, non ho mai in vita mia provato una sensazione di così grande amore come quella che provo per te. Scusami se nel confidarmi così, ti imbarazzo, ma conoscendo le tue posizioni private, sono tranquillo che mi capirai con una certa serenità. Tu sei felicemente fidanzato”. Quindi qualche volta riesce a ragionare. Ma infatti all’inizio ancora ragionava. Tra l’altro anche qui c’è una cosa interessante. Qui dice sostanzialmente che lui, in questa querela, sarebbe disposto a rinunciare, bontà sua, al danno di 100 mila Euro che mi chiede.
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P.M.: Mo sò diventati 100.000 euro?.
R.B.: Perchè dice è il danno che gli ho fatto. Ancora scrive nel suo sito: “Qualora Robert possa permettergli di fargli ascoltare con l’orecchio il suo cuore...Un gesto non malizioso ma che sarebbe molto significativo”. Di per sè la cosa sarebbe neutra, però, mi chiedo, ma se noi in realtà il mese prima avevamo avuto rapporti sessuali a pagamento, perchè non gliel’ho fatto già ascoltare il cuore?.
P.M.: Leggo ancora nel sito: “Paolini richiede 1 milione di Euro a portavoce Cobas, suo padre. Alta somma risarcitoria richiesta per pesante offesa pronunciata dal papà del caro amico di Paolini, Robert Bernocchi”. Poi ancora parla di Paolo Ladu.
R.B.: Tra l’altro anche Paolo Ladu ha ricevuto diverse minacce per telefono, nonostante il suo numero di telefono non comparisse negli elenchi.
P.M.: Ma Paolini lui paga per questa cosa qui, si paga un sito e quanto costa?.
R.B.: Di per sè aprire uno spazio può anche costare pochissimo, perchè si tratta di registrare il nome, diciamo con una cinquantina di euro. Le cose basi si fanno insomma.
P.M.: Uno va dal provaider.
R.B.: Bè, no, lo dovrebbe fare da solo. Se c’è invece una parte tecnica, nel suo caso, da quello che so, lui aveva un rapporto con una società. Lui mi disse anche che entrò all’interno della società come socio, non so giuridicamente come poteva farlo.
P.M.: Che società è?.
R.B.: La società si chiama Mindwork.
P.M.: C’è anche un filmato. Queste sono le sue bravate televisive. Questo www.haremdivincent.com che cos’è?.
R.B.: Non lo conosco, francamente, devo dire che peraltro, da quando sono uscito dal sito ha trovato una marea di sponsor, ovviamente non doveva dividere i proventi con me. www.haremdivincent.com credo sia un sito porno, mi pare di capire.
P.M.: Leggo ancora: “Questo sito è contro la pedofilia”. Poi parla di Schicchi!.
R.B.: Si, intervistammo Schicchi .
P.M.: A quale titolo?.
R.B.: Era un’intervista sulla sua attività, una cosa generica.
P.M.: Qui c’è una foto?.
R.B.: Foto di gruppo.
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P.M.: Paolini scrive: “Evelin la sua mela proibita. Lui è sempre vicino a lei”. E questa è Evelin?.
R.B.: Sì.
P.M.: Perchè la mela proibita?.
R.B.: Diciamo che mi piaceva in effetti, questo sicuramente è più realistico delle altre storie.
P.M.: E la sua donna qui c’era?.
B.R.: No.
P.M.: Paolini era già protagonista da piccolo?.
R.B.: Sì.
P.M.: Allora questo è servito per vedere che ad oggi il 21 novembre, compare un link, in alto a sinistra, dove lei viene continuamente definito “marchettaro”. Lei si è stufato di fare querele e quindi non ne fa più.
R.B.: Devo dire che il mese scorso l’ho fatta. Cerco di farne il meno possibile.
P.M.: No, ma lei non deve autocensurarsi.
R.B.: Cerco di farle entro i tre mesi.
P.M.: Questa è una cosa che la ferisce, la colpisce?.
R.B.: Be’, decisamente sì, perchè comunque lui ha tentato di distruggere la mia vita.
P.M.: No perchè se lei mi dice: “Guardi Dottore, a me non me ne frega niente, questo è un pazzo”.
R.B.: Guardi, se fosse solo, come dire, una questione sul sito, sarebbe relativa, sarebbe dannosa perchè io comunque lavoro spesso su internet.
P.M.: Perchè, le spiego, la querela, querela viene dal latino, lei ha fatto il classico, quindi ‘quero’ significa chiedo, allora lei cosa chiede con la querela?. Domanda. Non cosa chiede Robert Bernocchi, cosa si chiede con la querela?. La punizione. Quindi è una doglianza con la quale si chiede la punizione, quello che importa a me qua è se lei insiste nella richiesta di punizione e si va in una certa direzione, invece se lei dice: “No, non mi interessa...”.
R.B.: Io purtroppo devo insistere.
P.M.: Io l’ho chiamata oggi per avere un chiarimento della sua posizione.
R.B.: Certo.
P.M.: Quindi questo per quanto riguarda la diffamazione che è diretta ed è individuabile facilmente. Per questa storia dei soldi, vediamo il denaro che lui ha chiesto a lei, se riesce a descrivermi tempi e modalità.
R.B.: Lui ha iniziato a chiedermi soldi sostenendo che glieli dovessi.
P.M.: Diciamo sempre l’anno. < br>
R.B.: Nel 2005 lui sosteneva appunto che sono andato in questa sauna, gli ho richiesto questi 25 mila Euro. Anche questa storia è molto discutibile.
P.M.: Mi dica cosa chiede lui e con quali modalità a lei.
R.B.: Lui me le chiede in tono minaccioso.
P.M.: Perchè minaccioso?.
R.B.: Perchè al di là delle e-mail in cui sostanzialmente dice: “Sei in debito, io ti querelo”. Quindi insomma c’era la minaccia della denuncia, ma quello sarebbe stato forse anche il meno, perchè almeno è in maniera civile questa richiesta, invece in altre situazioni, anche con altre persone a me vicine, ha detto frasi inquietanti e minacciose come: “Avrà dei problemi, ci saranno delle conseguenze, avrà dei problemi anche la sua ragazza”. Tutte cose insomma che poi si collegavano al fatto che a me in effetti mi continuavano ad arrivare minacce, c’erano scritte sotto casa, mi citofonava alle 04.00 di notte, tutta una serie di eventi.
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P.M.: Quanto vuole da lei?.
R.B.: Lui diceva 25 mila Euro in quel caso perchè glieli dovevo per la sauna.
P.M.: Va bene, tutte queste fantasie sue. Lei questi soldi non glieli ha mai dati, quindi siamo rimasti ad un livello di tentativo. Poi per quanto riguarda le molestie lei ha detto che citofona, telefona, ha
telefonato in una certa fase, mi vuole dire a quando risale la richiesta estorsiva risale?.
R.B.: Da giugno 2005, ma ancora adesso, perchè comunque sostanzialmente continua a dire che io gli devo dei soldi.
P.M.: Poi invece la diffamazione è sino ad oggi, quindi qua non abbiamo dubbi. Le molestie, 660, sono invece collocabili in uno spazio temporale preciso?.
R.B.: Diciamo che le molestie sono diventate più rare, ma continuano ancora adesso perchè il mese scorso è passato sotto casa a citofonare. Se comunque attacchiamo il telefono, molto probabilmente, arriva una telefonata sua con i soliti insulti.
P.M.: Lei ha detto che ha cambiato più volte il numero del cellulare e il numero di telefono di casa.
R.B.: Il numero di casa l’ho abbiamo cambiato, alla fine ci siamo un pò arresi.
P.M.: Questa cosa turba anche la sua convivente?.
R.B.: Si ovviamente.
P.M.: Non è mai passato alle mani, è rimasto alle minacce?.
R.B.: Guardi, in realtà, c’è stato un episodio. Io non l’ho denunciato, perchè mi è stato sconsigliato dall’avvocato. In realtà sostanzialmente era la mia parola contro la sua. Avvenne mi pare, sì, era novembre del 2005. Lui mi aspettò sotto casa, io stavo uscendo e lui prima cercò di parlare, io gli risposi male e lui iniziò a cercare di palpeggiarmi e lì praticamente venimmo un pò alle mani, diciamo una sorta di spinta.
P.M.: Comunque diciamo che l’intento era lascivo.
R.B.: L’intento era quello, per fortuna passò una volante della Polizia e ci divise, ci chiese le generalità. Quindi, devo dire, da una parte lui mi sembra ancora abbastanza lucido da capire che certe cose che faceva prima non le può più fare, certe minacce più gravi non le può più fare. D’altra parte il fatto che continui da due anni mi inizia un pò ad inquietare perchè è una persona che, a suo dire, fa sesso dalla mattina alla sera, guadagna un sacco di soldi, avrebbe tanti motivi per divertirsi, non paga le tasse, il fatto che sia ancora ossessionato da me, mi inquieta, insomma, non vorrei che poi ci fossero conseguenze più gravi.
P.M.: Abbiamo fatto un’ampia carrellata, vuole aggiungere altro?.
R.B.: Guardi io ho notato, nella denuncia forse non ci sono, che il momento in cui ho capito esattamente che dietro tutte le minacce c’era lui, è quando ho constatato che in alcuni bagni pubblici di stazioni c’erano dei messaggi con il mio numero di telefono ed era chiaramente la sua scrittura che conosco bene. Ci sono state poi una serie di coincidenze molto strane, per esempio, lui era andato a fare da testimonial ad un film in una sala di proiezione ed una settimana dopo, iniziarono ad essere fatte delle scritte lì davanti, su di me. Insomma, ovviamente non posso provare nulla, però, sono coincidenze un pò strane. Il fatto che avesse scritto il mio ed il numero di telefono di altre persone minacciate e collegate a me, questo mi è stato confermato.
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P.M.: Senta, lei della Polizia Postale con chi ha contatti?.
R.B.: Ma è arrivato tutto a lei.
P.M.: Al Compartimento è andato?.
R.B.: Sì, sono andato proprio a Viale Trastevere, a Roma.
P.M.: Lei si ricorda se aveva contatti in particolare con qualcuno?.
R.B.: Mi pare di no, perchè erano due denunce con persone diverse.
P.M.: Martucci e Franzi e qui Tramontano e Trevi, però, sempre al Compartimento di Viale Trastevere. Quindi se vuole aggiungere qualcos’altro?.
R.B.: Come dicevo queste minacce più pesanti di persone sotto casa, sono finite, credo, nel momento in cui sono stato interrogato.
P.M.: Lei non ha altre persone che le vogliono del male?.
R.B.: Tranne forse qualche regista di cui ho stroncato il film, ma credo che hanno cose più importanti da fare!. Poi c’era l’ultima minaccia che io gli avrei fatto, che lui dice, il 12 dicembre 2005, in realtà, il fatto è che lui era venuto ad un’anteprima cinematografica, fingendosi critico.
P.M.: Che cos’è lui?.
R.B.: Mi sembra era stato forse pubblicista, però, oramai credo che abbia lasciato perdere. Sostanzialmente il fatto di cui parla lui è che lui andò in questa anteprima ed io ero presente. Utilizzò l’occasione per mettermi in cattiva luce, urlare delle frasi nei miei confronti. In realtà lui il giorno dopo andò a denunciare il fatto dicendo che io lo avrei minacciato, insomma le solite falsità. Io invece portai alcuni testimoni ed adesso mi sembra che l’indagine stia andando avanti. Il testimone da lui citato, credo fosse in realtà falso.
P.M.: Va bene, allora possiamo chiudere.
Fine dell’interrogatorio.
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ADESSO PAROLA ALL’ARTISTA GABRIELE PAOLINI.
DOPO 51 CORPOSE PAGINE, IN MERITO ALLA TRASCRIZIONE DEL CONTENUTO DELLE SOMMARIE INFORMAZIONI RESE DA ROBERT BERNOCCHI IL GIORNO 21.11.2006 PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA, AL PUBBLICO MINISTERO DOTT. NICOLA MAIORANO, PAOLINI, QUI DI SEGUITO, RAPPRESENTERA’ LA SUA PAROLA E LA SUA VERITA’, COME CONSENTE LA COSTITUZIONE ITALIANA, IN MERITO ALLO STESSO ROBERT BERNOCCHI.
PARLA GABRIELE PAOLINI: “Prima di entrare nel merito della questione, in maniera precisa, dettagliata, con ‘DATE, LUOGHI E PROVE INCONFUTABILI’, richiamo l’attenzione dell’opinione pubblica, alla quale domando come ROBERT BERNOCCHI possa mutare nella sua ‘CARATTERIALITA’, nella sua ‘PERSONALITA’ così rapidamente e magicamente, per poteri che sono, a mio dire, notoriamente solo di possesso del ‘MAGO OTELMA’ o di ‘VANNA MARCHI’, tanto per fare qualche nome!!!. Eh, sì, cari signori e signore, Robert Bernocchi è davvero una ‘GRANDE ED INASPETTATA SORPRESA’!. Partiamo dal principio, partiamo dalle radici. Non tanto tempo fa Robert così scriveva di suo ‘PUGNO’ e per ‘CHIARO INTERESSE, IN MERITO AI SOLDI CHE PER MOLTO TEMPO GLI HO DATO, SIA PER DEL LAVORO AFFIDATOGLI, IN QUALITA’ DI WEBMASTER DI ALCUNI MIEI SITI INTERNET UFFICIALI www.gabrielepaolini.it e www.paolinihard.com E SIA PER SUE PRESTAZIONI SESSUALI CHE HA AVUTO, IN PIU’ OCCASIONI, CON LA MIA PERSONA”.
PARLA ROBERT BERNOCCHI, IN MERITO ALLA MIA PERSONA.
“Cosa mi lega a Gabriele?.
Mentre lui è sempre disponibile con tutti quelli che lo fermano per strada, spiegando ogni giorno, centinaia di volte, le ragioni della sua battaglia, io sono molto riservato.
Mentre lui ha problemi con le lingue che non siano l’italiano, io parlo quattro lingue straniere. Se lui ama e conosce alla perfezione il cinema italiano, io non potrei vivere senza il cinema americano degli anni 1930-40.
Eppure Gabriele è ormai da molti anni uno dei miei migliori amici. Proprio perchè lo frequento da così tanto tempo, ho avuto modo di conoscerlo a fondo (forse come nessun altro!) e posso tranquillamente dire che la sua immagine pubblica non rispecchia, in senso assoluto, quello che è realmente.
Certo Gabriele è narcisista. egocentrico, presenzialista, come lo descrivono i suoi più feroci detrattori (ammesso e non sempre concesso, che queste caratteristiche siano per forza negative), ma non è solo questo.
Nonostante sia sempre impegnatissimo (come possono testimoniare le sue frequenti incursioni televisive), non ha mai rifiutato di concedermi il suo tempo per aiutarmi e consigliarmi.
Se avevo dei momenti difficili, potevo comunque essere sicuro di trovare in lui un sostegno.
Devo dire, anche se questo potrà sembrare paradossale e assurdo dopo aver indicato diverse cose che ci dividano, di vedere in lui un modello di vita.
Cercherò di spiegare questa affermazione. La sua figura de “il Profeta del Condom” nacque durante il 1997 e subito si presentarono per lui, diversi problemi.
Quando cominciò ad esporsi pubblicamente, con provocazioni certe volte molto forti, ogni volta che uscivo con lui era un’avventura.
Notavo un certa perplessità nelle persone che incrociavamo.
Se non si scendeva nell’offesa diretta o, peggio, nelle percosse (fatti purtroppo avvenuti e di cui sono stato talvolta testimone), si manifestava apertamente un evidente senso di dissidio.
Troppo forte il messaggio lanciato e troppo rigido il tabù da abbattere. In quel momento sarebbe stato molto facile abbandonare i propri ideali e battere in ritirata. Invece, con grande coerenza Gabriele ha continuato a portare avanti la sua attività pro-condom.
E’ ormai da tempo che le cose sono cambiate. Molti si fermano per complimentarsi con lui; gli dimostrano simpatia.
Anche chi non sopporta più la sua invadenza mediatica, esprime il suo dissenso con molta più ironia che in passato.
Insomma, con la sua azione Gabriele è riuscito a togliere dall’oscurità l’oggetto condom, un pò come il regista Pedro Almodovar ha reso comune la visione di transessuali e travestiti.
Ma soprattutto, ha dimostrato che ognuno può raggiungere lo scopo che si è prefissato, non importa quanto sia difficile e contro quali forze debba combattere, se si dimostra tenace e combattivo.
E’ per questo che lo considero un modello di vita.
Ed è per questi motivi che mi auguro di passare ancora tante serate con Gabriele”.
FIRMATO: ROBERT BERNOCCHI.
(Testo tratto dal libro dal titolo “Il Profeta del Condom” scritto da Gabriele Paolini / Editore Napoleone – Ers / Pagine: 119-121 / Maggio 2000).
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